Il Gruppo di lavoro del M5S Viadana esprime forti
perplessità su quanto emerso nel corso del recente Consiglio Comunale del 29
gennaio, dalla discussione dei punti riguardanti l’aumento delle rette
deliberato dalla Casa di riposo C.L. Grassi.
Pur avendo accolto positivamente l’iniziativa del Sindaco di
voler individuare e quantificare le possibili risorse di bilancio da poter
destinare come sostegno finanziario alla Casa di Riposo, abbiamo purtroppo
dovuto constatare come il dibattito si sia articolato quasi esclusivamente sui
temi delle responsabilità gestionali e sul modo di fronteggiare la situazione
di difficoltà finanziaria dell’RSA viadanese.
Da più interventi in aula è stata sottolineata una
insufficiente interlocuzione preliminare tra i principali “attori” in campo (il
CDA, l’Amministrazione comunale ed i famigliari degli ospiti della struttura),
che potesse favorire l’individuazione di adeguati interventi volti a risolvere
le problematiche inerenti alle rette di degenza.
Pur tuttavia nessuno ha avuto il coraggio di evidenziare
quello che per noi è il vero punto qualificante della questione, così come già
avemmo modo di esplicitare pubblicamente dal 2018: l’iter di nomina dei membri
del CDA.
Crediamo infatti di importanza fondamentale che il Consiglio
di Amministrazione di una Casa di riposo non possa seguire la stessa logica dei
CDA di una Società di capitali. Per la tipologia di servizi erogati una RSA
dovrebbe avere una gestione “onlus” garantendo ai propri ospiti e, di
conseguenza, ai loro famigliari, servizi assistenziali e sanitari di qualità in
un'ottica di pareggio di bilancio e assicurando alla comunità intera massima
trasparenza nella gestione finanziaria dell’Ente.
A nostro avviso la nomina dei membri del CDA deve essere
completamente slegata da logiche di appartenenza politica e prevedere sia una
preventiva manifestazione di interesse da parte dei possibili candidati, sia
una valutazione dei curricula degli stessi al fine di poterne valutare
l’idoneità al ruolo.
Riteniamo inoltre imprescindibile che, oltre ad essere
garantita la presenza di massimo due consiglieri comunali (uno di maggioranza e
uno di opposizione), debba essere prevista anche la presenza di un consigliere
in rappresentanza dei famigliari degli ospiti, in ossequio alle finalità squisitamente
assistenziali dell’Ente.
Auspichiamo fortemente che si possa instaurare finalmente un
dialogo costruttivo tra le parti, che non si limiti a fronteggiare le
problematiche contingenti ma abbia il coraggio di attuare un percorso
riformatore che restituisca alla nostra Casa di riposo l’alto grado di
considerazione sul territorio di cui ha sempre goduto in passato.