30 giugno 2012

COMUNICATO STAMPA SU OSPEDALE OGLIO PO



In merito alla imminente chiusura del Laboratorio dell'Ospedale Oglio Po, il Movimento 5 Stelle Viadana esprime forte dissenso considerando questa decisione, che potrebbe portare ad una chiusura graduale dell'Ospedale stesso, gravissima.  

Ospedale Oglio Po

La chiusura del l'Ospedale causerebbe la perdita di un servizio essenziale per la comunità casalasca-viadanese soprattutto per malati e anziani a cui si prospetteranno 80 Km di viaggio per una semplice visita oltre ad una perdita di lavoro per tante persone che ruotano attorno alla struttura.
Non ci risulta che l'Oglio Po sia in perdita e soprattutto è del tutto incomprensibile dove sarebbe il risparmio con la chiusura del Laboratorio.
Cogliamo l'occasione per accogliere l'appello del Sindaco Dott. Penazzi impegnandoci a collaborare con l'amministrazione viadanese e tutte le forze politiche viadanese-casalasche per coalizzarsi senza bandiere politiche organizzando manifestazioni di proteste/proposte contro questa decisione assurda.

MoVimento 5 Stelle Viadana

29 giugno 2012

Gli astenuti


fonte: www.beppegrillo.it

Gli astenuti

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Gli italiani sanno tutto. Tutto dei rapporti Stato-mafia. Tutto sulle stragi e sui delitti eccellenti. Sanno chi c'è dietro e anche chi c'è davanti. In qualunque libreria ci sono libri con nomi, cognomi, indirizzi di chi ha distrutto la Repubblica. Siamo sommersi dalla verità. La nostra Repubblica è nata due volte sul sangue, la prima volta dal sangue della Resistenza, subito tradita, la seconda dal sangue dei giudici e degli attentati. Il segreto di Stato in Italia non esiste, non è mai esistito. Quando morì Salvo Lima, anche la casalinga di Voghera sapeva dei suoi rapporti con la criminalità organizzata. Al tempo di Craxi non c'era impresa che lavorasse con il pubblico che non fosse a conoscenza del pizzo socialista (di listino dal 10 al 30%). I giudici, quando sono messi in grado di intervenire, sono sempre anticipati dalla vox populi di almeno qualche anno. Le banche sapevano del crack Parmalat e ne vendevano i bond fino all'ultimo minuto secondo. Berlusconi eTremorti sapevano dell'abisso del debito pubblico da loro alimentato in totale incoscienza, ma sempre negato con il ghigno sulle labbra. La conoscenza, in Italia, estesa, reiterata, diffusa fino alla nausea, senza però alcuna possibilità di intervenire ha generato un senso di impotenza di cui molti sono prigionieri. L'italiano non crede alcambiamento, guarda la televisione e vede pontificare i politici che lo hanno portato alla rovina. Non capisce come questo sia possibile e cambia canale. Altrove, quei politici, sarebbero inseguiti per le strade. Qui ci prendono per il culo ogni sera con il sostegno dei giornalisti di regime. Il senso di impotenza genera il rifiuto, l'isolamento e, al momento delle elezioni, l'astensionismo. Metà del Paese si astiene dal voto, non è interessato a chi lo governa, non vuole avere a che fare con la politica che considera lontana, estranea e immonda. "Il voto non serve, tanto fanno sempre ciò che vogliono". Ad esempio cancellare i risultati dei referendum e non mettere in discussione alle Camere le leggi di iniziativa popolare. Pdl e pdmeneolle pari sono. Fanno il cazzo che vogliono, comunque. Questa metà dell'Italia, che oggi vive sottocoperta, può salvare il Paese. Bisogna riportarla al voto per spazzare via le oligarchie, i partiti, i mafiosi, l'informazione corrotta. Da qui alle elezioni del 2013 chiunque segue il MoVimento 5 Stelle deve darsi me compito informare gli astenuti che si può voltare pagina, spiegargli il nostro Programma. Portarli alle urne convincendoli che, per la prima volta nella loro vita, potranno votare per sé stessi. Loro non si arrenderanno mai (noi neppure). Ci vediamo in Parlamento.

FORMIGONI NON SI DIMETTE... LICENZIAMOLO NOI!



Il 7 luglio tutti a Milano dalle 17 in Piazza Castello/L.go Cairoli
per chiedere le dimissioni immediate di Formigoni.
Perché chiediamo le dimissioni immediate di Formigoni?
Perché come da notizia riportata da tutti i giornali, Formigoni risulta indagato per corruzione e finanziamento illecito ai partiti, in relaizone ai rapporti equivoci con Daccò, accusato della bancarotta del San Raffaele e di aver sottratto oltre 70 milioni di euro alla fondazione Maugeri. La Sanità, di cui Formigoni si vanta sempre come eccellenza, è in realtà la gallina dalle uova d'ora per faccendieri e politici. Sulla barca di Daccò Formigoni ha trascorso le sue vacanze, prima negando con forza, poi tentennando e infine confermando (dopo aver consultato la sua agenda). Già questo atteggiamento è sospetto, ma quale è la contropartita per Daccò e i personaggi che rappresenta?
Perché Formigoni è a capo del consiglio regionale più indagato della storia, 12 su 80 consiglieri dei quali 2 ancora agli arresti, 4 facenti parte dell'ufficio di Presidenza e tanti funzionari e dirigenti. I reati più gettonati truffa e corruzione. Non si tratta più di casi personali ma di un vero e proprio sistema malato. Un Consiglio Regionale da commissariare.
Ma che questo consiglio regionale fosse nato sotto una cattiva stella lo si sapeva fin dall'inizio. Formigoni innanzitutto era incandidabile, perché è al suo quarto mandato consecutivo, benché la legge 165/2004 vietasse più di due mandati consecutivi, con il silenzio complice del PDmenoELLE in analoga situazione in Emilia con Vasco Errani. Un giudice ha definito questa situazione "un'inquietante anomalia".
Perché anche il Consiglio di Stato ha trovato da ridire sul suo operato, giudicando la giunta lombarda illegittima per il mancato rispetto dell'equilibrio tra i generi (1 donna su 13), in violazione dello statuto regionale, che evidenzia ancora una volta l'arroganza di chi si sente al di sopra della legge.
E in ultimo, ma non per questo meno importante, perché la sua candidatura è stata sostenuta da firme irregolari, salvato dall'intervento del decreto salvaliste, e da quasi 1.000 firme false. Il presidente della Provincia di Milano, insieme ad altri 15 funzionari, sono accusati di aver certificato le firme false, quindi sulle elezioni regionali del 2010 pesa un gravissimo dubbio, anzi una certezza, di illegittimità. Per molto meno vengono sciolti comuni e annullate elezioni, mentre Formigoni e questo consiglio regionale sono ancora lì, illegittimamente.
Per non parlare di sanità e scuola, un'eccellenza secondo Formigoni, secondo noi un flusso continuo di soldi pubblici che sono stati spostati dal pubblico al privato, dopando il sistema e creando quelle aberrazioni che hanno portato agli scandali (quelli finora scoperti) di San Raffaele e Fondazione Maugeri.
Formigoni tra l'altro non risulta avere neanche una casa, abbiamo verificato e alla sua residenza risultante dall'anagrafe del comune di Milano c'è un'abitazione in costruzione, disabitata, ma ben sorvegliata da guardie armate. Ritiene il Pirellone casa sua... pensando di rimanerci a vita... e di acquisirlo per usu capione.
E' il momento di dire basta, i cittadini lombardi non meritano questo, un ventennio di governo in cui Formigoni ha trattato la Lombardia come il suo feudo personale, piazzando i suoi uomini nelle posizioni chiave della sanità e negli altri luoghi di potere. Un ventennio che ha visto incancrenirsi rapporti equivoci con personaggi di dubbia onestà.
E' ora di dire basta e per questo vi invitiamo il 7 luglio a Milano tra Piazza Castello e Largo Cairoli dalle ore 17.00, perché se non si dimette lui lo licenziamo noi!
P.S. Segnaliamo l'iniziativa di mail bombing lanciata sul sitowww.formigonigohome.com

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28 giugno 2012

Il MoVimento 5 Stelle parteciperà alle prossime elezioni politiche


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Il MoVimento 5 Stelle parteciperà alle prossime elezioni politiche qualunque sia la legge elettorale. Non ci sarà alcuna alleanza con i partiti. I candidati saranno votati in Rete che rimarrà centrale durante il mandato elettorale sia come supporto agli eletti che come garanzia del rispetto del programma. Non dico nulla di nuovo, ma è opportuno ribadirlo. Le elezioni si possono vincere o perdere, in realtà in Italia si pareggiano da sempre, sono elezioni truccate. Vincono tutti, si spartiscono rimborsi elettorali, testate giornalistiche, canali televisivi, banche, concessionari. Tutto. Il MoVimento 5 Stelle partecipa per vincere e vincerà in ogni caso. Sia nel caso straordinario che venga chiamato a responsabilità di governo, sia che, come forza di opposizione, faccia da sentinella per i cittadini. Il MoVimento 5 Stelle non prenderà un solo euro di rimborsi elettorali, così come ha fatto per le elezioni regionali e proporrà l'abolizione di ogni contributo diretto e indiretto ai giornali. Dopo le recenti proiezioni di voto al 20% e la vittoria di Parma, il M5S è diventato il mostro da abbattere. Ogni problema del Paese viene in secondo piano rispetto a una guerra mediatica che sta assumendo proporzioni così gigantesche da farla apparire ridicola. L'obiettivo dichiarato del MoVimento 5 Stelle è di dare ai cittadini la responsabilità delle scelte attraverso strumenti come il referendum propositivo senza quorum, l'obbligatorietà della discussione delle leggi popolari in Parlamento con voto palese e la votazione diretta del candidato. I partiti hanno fatto della legge elettorale carne da porco e ne discutono ogni giorno sopra le spalle della Nazione, come se fosse roba loro, con il solo intento di spartirsi i voti. Discutono sul nulla. Un 4-4-2 all'italiana o un 3-5-1 alla tedesca o un fritto misto dalemacasinibersani o, ultimo nato, un provincellum. La partecipazione diretta degli italiani alla cosa pubblica è il motivo di esistenza del MoVimento 5 Stelle. I partiti sono un muro che ogni giorno ha una nuova crepa. Nessun partito governerà a lungo sulle macerie che ha creato. La cura Monti ha fatto aumentare il debito pubblico e lo spread continua salire, e di conseguenza gli interessi che paghiamo sui titoli pubblici. Il PIL è sceso a meno 2,4 e scenderà ancora. Nel cratere ci siamo già dentro. Una precisazione sull'euro. Io non sono contrario all'euro in principio. Ho detto che bisogna valutare i pro e i contro e se è ancora fattibile mantenerlo. Ma, se usciremo dall'euro, sarà solo a causa del nostro enorme debito pubblico. Chi oggi accusa il sottoscritto di anti europeismo farebbe bene a guardarsi allo specchio e sputarsi in faccia. Il debito lo hanno creato i partiti, Pdl e pdmenoelle in testa, e lo stanno facendo pagare ai cittadini con l'aumento delle tasse, la disoccupazione e il taglio dei servizi. Ci vediamo in Parlamento, sarà un piacere".
 

27 giugno 2012

Riunione provinciale delle liste 5 stelle mantovane posticipata al 2 Luglio


Giovedì 2 Luglio alle ore 21:00 presso la sala Riunioni in Via Londra n 7 a Porto Mantovano si terrà la nostra riunione provinciale , come sempre la riunione è aperta a tutti e come tante altre volte è l’occasione per conoscerci e sperare nella crescita del gruppo dal punto di vista dell’attivismo
Parleremo di decrescita e della evoluzione dei nuovi gruppi sul territorio , oltre alla nostra probabile partecipazioni e feste che si terranno sul territorio mantovano
Nel MoVimento 5 Stelle non si entra, nel MoVimento 5 Stelle ci sei già dentro nel momento in cui decidi di non delegare più ai dirigenti dei partiti le scelte strategiche e amministrative.
Chiunque vuol dare il suo contributo dovrebbe come prima cosa informarsi capire quali sono gli assiomi che stanno alla base del MoVimento pensiero leggendo il NON STATUTO, la Carta di Firenze e il programma 2.0.
Non è sufficiente mandarci le vostre idee e proposte chiedendoci di metterle in atto, è necessario che ogni proposta o idea sia accompagnata dalla vostra disponibilità ad essere i primi ad attivarsi perché possa essere applicata.
Vi aspettiamo

26 giugno 2012

Uno Sgarbi patetico attacca Grillo e Di Pietro

Fin quando ci saranno persone come queste, il Movimento 5 Stelle sarà l'unica alternativa per uscire da un degrado politico e culturale del Paese.
Continuiamo a lavorare sul territorio e sui programmi, ci vediamo in Parlamento.

Giunta Formigoni ILLEGITTIMA, lo stabilisce una sentenza del Consiglio di Stato



Formgoni dimissioni 1.jpgAltra tegola su Formigoni e la sua giunta, che fosse nata sotto cattivi auspici lo si intravedeva fin dall'inizio, ma che saremmo arrivati a questo punto nessuno poteva immaginarlo.
Agli scandali giudiziari e finanziari si aggiunge adesso la giustizia amministrativa a dare il colpo di grazia.
La Giunta Lombarda è ILLEGITTIMA... Questo è il termine usato dal Consiglio di Stato nella sentenza 3670 del 21 giugno 2012 per definire gli atti con cui il Presidente Formigoni ha nominato la Giunta in quanto non rispetta l'equilibrio tra i generi.
L'art. 11 (comma 3) dello Statuto lombardo stabilisce che "La Regione promuove il riequilibrio tra entrambi i generi negli organi di governo della Regione".
La sentenza, a seguito di un ricorso presentata dall'associazione Art. 51 - Laboratorio di Democrazia Paritaria, in primo grado aveva visto il TAR dare ragione alla giunta regionale, ma il supremo organo amministrativo oggi ha definitivamente sancito quanto segue:
"... la nomina degli assessori ("organi di governo della Regione") è subordinata, per espressa autolimitazione statutaria, all'espletamento di tale azione positiva, ovvero alla "promozione del riequilibrio tra entrambi i generi".
La violazione di tale vincolo (previo esperimento dell'azione positiva descritta) determina l'illegittimità della o delle nomine, in quanto gli spazi della discrezionalità politica hanno superato i confini stabiliti dai principi di natura giuridica posti dall'ordinamento, tanto a livello costituzionale quanto a livello legislativo.
Nel caso di specie, è evidente la violazione di legge, atteso che la nomina di un solo assessore di genere femminile contrasta con il vincolo di attuare la suddetta azione positiva per assicurare il rispetto del principio di una equilibrata presenza di donne e uomini nei componenti della Giunta; equilibrata presenza che non può certo esser assicurata dalla presenza di un solo assessore donna (in tal senso, la pur coesistente discrezionalità realizzativa del principio di"riequilibrio" non è in sé compressa oltre i suoi limiti, essendo la violazione rilevata risultante da un "test" di legittimità afferente alla sproporzione manifesta e ad un assetto in concreto sotto la soglia della ragionevolezza)."
P.S. TENETE A MENTE LA DATA...
MILANO, 7 LUGLIO 2012, ORE 17.00 PIAZZA CASTELLO

19 giugno 2012

Lusi: comunque vada sara' un successo


fonte: www.beppegrillo.it

Lusi: comunque vada sara' un successo

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Comunque vada sarà un successo. Domani, 20 giugno 2012, il Senato voterà per l'arresto di Lusi, tesoriere della Margherita, il "mariuolo" della seconda Repubblica (quello della prima fu Chiesa che trascinò il PSI nel baratro). "Essere o non essere, questo è il dilemma per Bersani. Se sia più nobile nella mente soffrire i colpi di fionda e i dardi di un oltraggioso processo, o negare l'arresto contro un mare di affanni e, contrastandoli, porre forse fine al pdmenoelle." Analizziamo pacatamente, serenamente, le due ipotesi sul tavolo.
Prima ipotesi. Il Senato autorizza. Lusi viene arrestato e parla, e porta prove a sostegno (e ha detto che lo farà), mezzo pdmenoelle potrebbe essere trascinato sul banco degli imputati. Una riedizione di Tangentopoli con nuovi Forlani con la bavetta. Tutti i percettori dei contributi elettorali dispensati da Lusi a ummaumma dovrebbero trasferirsi all'estero e abbandonare i tanto amati talk show con conduttore a seguito. Previsione elettorale: pdmenoelle sotto il 15%, destinato alla fine della Lega.
Seconda ipotesi. Il Senato non autorizza. Lusi non viene arrestato, non parla e fa il pesce in barile in attesa degli eventi. L'opinione pubblica insorge. Il pdmenoelle attribuisce il salvataggio ai voti (infidi) del Pdl e della Lega. Il Pdl e la Lega respingono indignati l'accusa. Previsione elettorale: Il pdmenoelle perde il 2/3% del consenso elettorale nei sondaggi e si apre una discussione, seria, interna al partito sui rimborsi elettorali, che comunque altrettanto seriamente non verranno restituiti ai cittadini. Se voi foste il Politburo del pdmenoelle, rappresentato da Bersani, D'Alema, Bindi e Letta nipote, con la ruota di scorta dell'inconsapevole Rutelli, cosa fareste? Puntereste sulla ipotesi a minor rischio. E quindi il buon senso suggerisce il salvataggio. "Fiat Lusi". Meglio tirare a campare che tirare le cuoia. Lo disse Andreotti, lo faranno in Senato se non vogliono rischiare l'estinzione. Ma comunque vada, arresto o non arresto, sarà un successo.

"Viadana Informazioni". Il giornale dei cittadini?


Da qualche settimana l'Amministrazione ha ripreso la pubblicazione del periodico "Viadana Informazioni" .

Premesso che le intenzioni di un giornale trasparente e obiettivo, che possa illustrare alla cittadinanza il lavoro dell'amministrazione, sono ottime e totalmente condivisibili.Il problema è che dopo aver letto attentamente il primo numero uscito nel mese di Giugno, le nostre aspettative sono state disilluse e vi sono vari punti critici dell'iniziativa.

In primis i costi: e' vero che il Sindaco Dott.Penazzi ha scritto che "il periodico verrà realizzato a costi estremamente contenuti utilizzando prevalentemente la sponsorizzazione di imprese e professionisti locali", ma la parte economica che riguarda i soldi del Comune, nonchè soldi dei cittadini, non è stata resa pubblica. 
Quanto costa il giornale ai cittadini?Non solo, siccome anche i cittadini sono tra i finanziatori di questo giornale, anche per loro si dovrebbe prevedere un ampio spazio analogo dato agli amministratori e alle opposizioni presenti in consiglio.In pratica nel giornale mancano al momento gli articoli più importanti, cioè quelli scritti dai cittadini, dato che sono tra i finanziatori oltre agli sponsor. 
Veniamo ai contenuti: dagli articoli letti sembra un giornale di un solo colore politico con articoli autocelebrativi di una maggioranza che cerca di dimezzare il divario enorme che c'è tra i Palazzi e la gente. Manca l'onestà intellettuale e politica per poter spiegare eventuali criticità amministrative che possono verificarsi fisiologicamente in qualsiasi governo comunale che esso sia di destra, di sinistra, di centro o a 5 Stelle. 
Mentre sembra dal giornale che a Viadana vada tutto bene, e sappiamo tutti che non è cosi.
Inoltre lo spazio concesso alle opposizioni, tra l'altro senza possibilità di contraddittorio per chi interviene nel giornale e con diritto di replica immediata dell'amministrazione, è un mero tentativo di trasmettere un' idea di democraticità che sembra diventare invece solo uno spot elettorale per il partito di turno.
Negli articoli letti mancano temi caldi e scomodi di attualità, come ad esempio i risultati delle indagini epidemiologiche che hanno dimostrato una relazione di causalità tra esposizione agli inquinanti emessi dalle aziende del pannello truciolare ed effetti negativi sulla salute della popolazione pediatrica che vive in prossimità degli impianti.
 Apprezziamo e sosteniamo la volontà di far conoscere i progetti degli assessorati, ma sarebbe più democratico e trasparente poterlo fare in assemblee pubbliche con il contraddittorio dei cittadini
Le assemblee pubbliche servirebbero ad aggiornare i cittadini del lavoro dell' amministrazione e nel contempo a raccogliere proposte o richieste dei viadanesi, aumentando cosi l'attivismo civico di ogni individuo e attuando così una vera democrazia partecipata. Facendo cosi l'amministrazione contribuirebbe a diminuire un pò le distanze che ci sono tra la politica e i cittadini; infatti la vera minaccia della democrazia moderna, oltre agli estremismi, è il dato impressionante del 40 % di eventuali astenuti alle prossime elezioni nazionali. 
Pertanto la nostra proposta è quella di istituire un appuntamento ogni due/tre mesi, in cui l'amministrazione possa confrontarsi con i cittadini.

Infine auspichiamo che la linea editoriale di "Viadana Informazioni" prenda uno slancio più civico e meno partitico.
MoVimento 5  Stelle Viadana

18 giugno 2012

Scuola Materna a Viadana, nuove sezioni per i bambini in lista d'attesa

Proponiamo un comunicato di ViadanaNotizie http://www.viadananotizie.com/2012/06/viadana-scuola-dellinfanzia-nuova.html

Quando le cose vengono fatte bene, bisogna assolutamente prenderne atto e anche pubblicamente.
In questo caso l'Assessore Ines Sartori (con la preziosa collaborazione dei dirigenti scolastici,gli insegnati e i genitori) ha lavorato molto bene per la comunità viadanese, ha risposto positivamente a un disagio di molti cittadini che con forza si sono fatti sentire difronte ad un errore programmatico che aveva fatto l'amministrazione.
Complimenti sopratutto ai cittadini che con spirito civico e partecipazione hanno sollecitato l'amministrazione a intervenire. questa è democrazia diretta e partecipata.

Staff Viadana 5 Stelle

15 giugno 2012

S.O.S. CREMONA: IL CASO ARVEDI



S.O.S. CREMONA: IL CASO ARVEDI

“CRIMINALI”!!!
Così il presidente dell’Arpa di Cremona Paolo (sonni) Beati ha definito i cittadini dei Comitati di Spinadesco e Cavatigozzi (Cremona) preoccupati per le emissioni dell’acciaieria Arvedi. Sia quelle rumorose che quelle inquinanti, in particolare la diossina. Per (sonni) Beati “parlare di diossina è criminale”. Ma i “criminali” vogliono parlarne invece e vogliono vederci chiaro!
E non si accontentano delle tonnellate di valium diffuse da politici e parlamentari locali del Pd e del Pdl, a braccetto nella difesa di Arvedi. Una nobile gara a chi regge meglio le code del Cavaliere dell’acciaio iniziata nel 2008 quando la Regione Lombardia (l’Illegittimo Forminchioni) graziosamente esentò con un decreto ad hoc il (più che) raddoppio dell’acciaieria dalla Valutazione di impatto ambientale. Un’acciaieria che, è bene ricordarlo, si è ampliata fino ad invadere (letteralmente) il cortile di alcune case di Spinadesco. La Provincia(giunta Giuseppe Torchio, PDmenoELLE), invece di ricorrere al Tar e opporsi al decreto regionale, si è opposta ai cittadini che il ricorso l’hanno fatto (vincendolo).
Nel frattempo aree agricole con un tratto di penna sono diventate industriali e al posto dei campi è sorta anche una zincheria, sempre senza alcuna VIA. Il Tar ha poi dato ragione ai cittadini, la Regione allora ha emanato un decreto-fotocopia del primo e la Provincia ha cucito intorno ad Arvedi una Autorizzazione integrata ambientale su misura con la quale il (più che) raddoppio è stato portato a termine. Ora i cittadini aspettano che il Consiglio di Stato si pronunci su questo secondo decreto regionale (che il Tar ha “promosso”). Colpito da tanta sollecitudine, il re dell'acciaio cremonese ha donato nel novembre 2007 300mila euro all’allora Forza Italia e all’Espresso (13 marzo 2008) annunciava: "Ho appena versato altri 300mila euro al Partito democratico per essere equidistante". E infatti sono entrambi equidistanti dai cittadini i quali sono preoccupati.
Scottati forse dal fatto che Enti locali e Acciaieria hanno barato sulle promesse mitigazioni ambientali (bosco-filtro per finta, pannelli anti-rumore inutili, strumenti di monitoraggio non funzionanti o affidati allo stesso Arvedi), che le vantate soluzioni viabilistiche in grado di mitigare il disagio dovuto al transito di centinaia di camion al giorno sono rimaste sulla carta, i cittadini di Cavatigozzi e Spinadesco e Cremona ora hanno appreso che le rilevazioni di diossina presso l'Acciaieria Arvedi NON le effettua l'Arpa od un ente terzo ma la stessa ARVEDI in regime di autocontrollo. Curiosamente, secondo l'Arpa, le uniche rilevazioni affidate ad una società esterna (quelle del 2009) sono le uniche che evidenziano quantità significative di diossina (0,16 ng/nm3). Le rilevazioni di diossina non avvengono in continuo ma due volte all'anno. E gli altri 363 giorni? Le rilevazioni di diossina avvengono solo sulle emissioni aeree (ma, scrive l’Arpa "l'azienda ha dichiarato difficoltà di carattere tecnico derivanti dalle dimensione dei camini dei forni e dalle portate degli effluenti gassosi...") e non nel terreno.
L'Unione europea ha stabilito, da maggio 2011, limiti di emissioni più stringenti per tutelare la salute dei lavoratori e dei cittadini, rispetto a quelli adottati da Regione Lombardia!
Se l'Acciaieria Arvedi già ora, come afferma, rispetta già tali nuovi limiti perchè i Comuni e la Provincia non chiedono che vengano applicati da subito, modificando l'AIA? E perchè i sindacati invece di attaccare i comitati di cittadini non si uniscono a tale richiesta che tranquillizzerebbe lavoratori e cittadini?  L'unica rilevazione condotta (con fatica) dall'Arpa riguarda il rumore e l'Agenzia certifica con la relazione del 15 marzo 2012 lo sforamento notturno dei limiti di legge. Ma istituzioni ed enti locali tacciono.
 Il M5S non lascerà soli questi Comitati di cittadini ed abbraccia con loro questa battaglia per la salvaguardia della salute umana, sicurezza sul lavoro, ma soprattutto per un ambiente sano dove i nostri figli possano crescere ed avere un futuro!
Qui non si molla!

Mercoledì 20 giugno 2012 a Spinadesco (Cremona) ore 20.45
Si terrà un’importante conferenza
che avrà per relatori due GURU della DIOSSINA:
- Ing. Paolo Rabitti (Autore del libro: “Diossina, la verità nascosta” e uno fra i più importanti consulenti tecnici in Italia, coinvolto nei maggiori processi su disastri ambientali ed inquinamento); e la
- Dott. Patrizia Gentilini (oncologa ed ematologa, nonché Presidente della Sezione di Forlì dell’ISDE, nota per la sua battaglia sulla nocività degli inceneritori)

Entrambi porteranno la loro testimonianza in un territorio sul quale le Istituzioni paiono voler far calare il silenzio.

14 giugno 2012

Segui in diretta la prima seduta del Consiglio Comunale di Parma.Un Comune a 5 Stelle


Sala Consiglio focus

Segui in diretta la prima seduta del Consiglio Comunale

Prima seduta del Consiglio Comunale di Parma di giovedì 14 settembre 2012 in streaming live sul portale internet del Comune di Parma. SEGUI LA DIRETTA

Nessuno tocchi Nicola Gratteri





Che la ‘ndrangheta volesse uccidere Nicola Gratteri non c’erano dubbi. Ora abbiamo le prove. Peppino Impastato diceva che la vera antimafia è quella che scassa la minchia. E Gratteri questo lo fa bene: conosce la ‘ndrangheta come pochi altri, cerca di non darle tregua, con i limiti che un uomo può avere. Nessuno tocchi Nicola Gratteri
La ‘Ndrangheta sta progettando un attentato contro il Procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Nicola Gratteri. A darne notizia è stato “Il Fatto Quotidiano” di oggi basandosi sulle dichiarazioni di un pentito il cui nome è tenuto nel più stretto riserbo. Sedici chili di esplosivo sarebbero già arrivati a Reggio Calabria. Del progetto di attentato a Gratteri si è occupato il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica della città dello Stretto.
La Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, competente per i fatti che riguardino magistrati del distretto di corte d’appello di Reggio, ha aperto un’inchiesta per fare luce sull’inquietante rivelazione. I magistrati del capoluogo di regione attendono che i colleghi reggini trasferiscano loro il relativo fascicolo. Nicola Gratteri è uno dei magistrati più attivi nella lotta alla criminalità organizzata calabrese. Già obiettivo di diversi progetti di attentati, vive sotto scorta da oltre 20 anni. Già negli anni 90, dopo aver crivellato la porta di casa con colpi di pistola, un affiliato chiamò la fidanzata del magistrato e l’avvertì: “Non sposare Gratteri perché sposi un uomo morto”. Nel 2005 inoltre fu intercettata una conversazione tra un boss e il genero dove i due parlavano della necessità di sterminare la scorta, oltre a Gratteri, per vendicarsi dei danni subiti. Nel corso degli anni poi sono emerse più notizie di minacce e della pianificazione di attentati da fonti qualificate, oltre che dagli interrogatori di diversi collaboratori di giustizia. Gratteri è entrato nel mirino dei boss da tempo. Dall’arresto del “colonnello” Rocco Aquino, uno dei 100 latitanti più pericolosi, a quello del boss Rocco Trimboli un paio di mesi fa. Si è occupato di importanti inchieste come quella sulla strage di Duisburg, nell’ambito della faida di San Luca, e la più recente “Crimine”, condotta insieme ai colleghi reggini e lombardi. Inoltre Gratteri da anni indaga anche sulla droga che dalla Colombia arriva nei porti europei.
AntimafiaDuemila

13 giugno 2012

INTERVISTA A BEPPE GRILLO


Beppe Grillo: “Non fregheranno i 5 stelle con Saviano, Passera o Montezemolo”

Il blogger genovese parla a tutto campo: "Non farò il premier, ma se arriviamo primi alle prossime elezioni, vado al Colle solo per dirgli: 'Stavolta l'hai sentito il botto?'". E ancora: "I candidati non li scelgo io, ma la gente in rete". Pizzarotti? "Da sindaco mai più sentito, se la devono cavare da sé"



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Ora mi tocca diventare moderato, sennò questi partiti spariscono troppo rapidamente. Sono anni che dico che sono morti, ma insomma, fate con calma, non esagerate a prendermi alla lettera…”.
Beppe Grillo se la ride mentre strimpella la sua pianola canticchiando su una base vagamente jazz, nel salotto della sua villa bianca con vista sul mare di Sant’Ilario (Genova). Accanto c’è quella rossa dove viveva Bartolomeo Pagano, l’attore che interpretava Maciste nei kolossal degli anni ’10 e ’20, ora abitata dai suoi eredi. Ma “Grillo contro Maciste” è un film che rischia di uscire presto dalle sale: l’ultimo sondaggio di La7 dà i Cinquestelle al 20 per cento, seconda davanti al Pdl, a 5 punti dal Pd.
“Se ne stanno andando troppo in fretta. Io faccio di tutto per rallentare, mi invento anche qualche cazzata per dargli un po’ di ossigeno, ma non c’è niente da fare, non si riesce a stargli dietro. Devo darmi una calmata nell’attaccare i partiti, anzi devo convincere la gente a fare politica, a impegnarsi, a partecipare. È una fase nuova, dobbiamo cambiare un po’ tutti, anch’io. La liquefazione del sistema è talmente veloce che domani rischiamo di svegliarci e non trovarli più. E poi come si fa? Non siamo pronti a riempire un vuoto così grande”. In casa, alla spicciolata per il pranzo, arriva l’intero Comitato Centrale del terribile M5S: il fratello maggiore Andrea, pensionato, la moglie Parvin e i figli più piccoli Rocco, 18 anni, e Ciro, 11. Andrea ha già letto tutti i giornali e fa la rassegna stampa al volo. Parvin dice che Renzo Piano telefona in continuazione per sapere come sta Beppe, ha paura per lui dal primo V-Day. Rocco non sopporta che il padre venga riconosciuto per strada, lo vorrebbe sempre col casco della moto in testa. Per Ciro invece, che si allena in giardino col pallone contro le finestre, un po’ di popolarità non guasta. “Ma cosa scrivi, facciamo due chiacchiere e basta. Per le interviste è presto, lasciami godere ancora qualche giorno lo spettacolo. Poi penseremo al Parlamento, che lì le rogne cominciano per davvero”.
Come te lo immagini, il prossimo Parlamento?
Me lo sogno pieno di rappresentanti di tante liste civiche, movimenti di gente perbene. Ragazzi, professori, esperti. I nostri di Cinquestelle, i No-Tav, quelli dell’acqua pubblica, dei beni comuni, gli altri referendari. Mi sa che, almeno per ‘sto giro, qualche avanzo travestito dei vecchi partiti ce lo ciucciamo ancora. Vediamo se ce la fanno a mettersi tutti insieme, in ammucchiata, quelli che adesso tengono su Monti: allora noi ce ne staremo soli all’opposizione. Magari ci troviamo il povero Di Pietro, mi sa che stavolta non lo vuole nessuno”.
I partiti preparano liste civiche-civetta per sfruttare l’onda.
Poveretti, si illudono di copiarci: mettiamo un Saviano qui, un Passera lì, un Montezemolo là. Partono dall’alto, non capiscono che noi abbiamo fatto l’esatto contrario. Siamo partiti dal basso e da lontano. Io ho cominciato vent’anni fa girando il mondo, visitando laboratori, intervistando ingegneri, economisti, ricercatori, premi Nobel. Ho rubato conoscenze ai grandi. Mi sono informato, mi son fatto un culo così, anche se molti mi prendono per un cialtrone improvvisatore. E ora questi pensano di metter su movimenti in quattro e quattr’otto: ma lo sanno che fra otto mesi devono presentare le liste? Fanno tenerezza, quasi quasi faccio il tifo per loro. Ma non ce la fanno.
Il rischio è che fra qualche mese scavalchiate pure il Pd.
Non mi ci far pensare. Cinquestelle primo partito, col premio di maggioranza della porcata Calderoli che non riescono a cancellare, 300 deputati…
E Napolitano che ti chiama per formare il nuovo governo.
Eh no eh, io mica mi candido.
Ma il premier può benissimo non essere un parlamentare.
Allora ci vado solo per vedere la faccia che fa Napolitano quando gli dico: ‘Presidente, stavolta l’ha sentito il boom?’.
Poi però vi tocca governare.
A me no, figurati, non ci casco. L’ho detto e lo ripeto, io nel palazzo non ci entro: non mi lascio ingabbiare. Preferisco restare un battitore libero, un franco tiratore. Ma troveremo persone competenti e oneste per fare il premier e i ministri. Con i nostri candidati abbiamo già saltato due generazioni, vista l’età media che hanno i partiti. Ma per le politiche vorrei scendere ancora: l’ideale è sotto i 30 anni. Sopra, la gente ha già il Dna corrotto dall’organizzazione-partito. E poi ci inventiamo un meccanismo di democrazia partecipativa per far governare i cittadini.
Ci vorrà anche un programma.
Fosse dipeso da me, ci saremmo fermati ai comuni e alle regioni, il movimento è nato dimensionato sulle realtà locali. Il Parlamento è fatto su misura dei partiti. Ma ora come fai a deludere le aspettative di tanta gente? Ci costringono a presentarci alle politiche.
Ma il programma?
Intanto ne abbiamo uno che non è niente male. Poi, ovvio, per le politiche dovremo cambiarlo, rimpolparlo, ampliarlo, dopo averlo discusso in rete. Cambieremo anche il blog, che ha i suoi anni: 2-300 mila contatti unici al giorno e, per accessi ai vari social network, mi dicono che siamo secondi solo a Obama. E siamo in Italia, con un quarto della popolazione americana e la connessione a singhiozzo.
Il problema della democrazia interna al movimento, che già fa discutere, quando entrerete in Parlamento con decine di parlamentari esploderà. Non è il caso di prepararsi per tempo con una qualche forma di struttura elettiva interna?
Non voglio sentir parlare di strutture. Siamo un movimento orizzontale, se ti sviluppi in verticale diventi un partito. Poi lo so anch’io che ci sono i dissidi, le divisioni, un Meetup contro l’altro. I gruppi storici, i mitici, i preistorici… come i New Trolls.
In quel caso, con due o tre Meetup che rivendicano il marchio per fare la lista, come vi regolate?
È capitato a Torino e a Genova. Prima ho provato a fare da paciere, fatica sprecata. Allora ho scelto i primi che mi han portato la lista con tutti i crismi. Adesso vanno abbastanza d’accordo.
Ma dovrete scegliere i candidati, che poi saranno inevitabilmente nominati con questa legge elettorale. Il gruppo parlamentare dovrà avere un coordinamento, altrimenti su ogni votazione ciascuno va per conto suo. E, senza una politica delle alleanze, rischiate l’irrilevanza.
Calma, una cosa alla volta. Le alleanze certo, se necessario le faremo, ma solo sulle cose da fare, e in forme trasparenti, senza giochini sottobanco.
I candidati come li sceglierete?
Abbiamo otto mesi per decidere. Su 200 mila iscritti al movimento – esclusi ovviamente i sindaci, i consiglieri comunali e regionali che non potranno correre perché devono completare il loro mandato – troveremo i nomi giusti. Ma li sceglieremo in rete, e così le procedure per sceglierli. Certo non mi metto a selezionarli io.
Finora come vi siete regolati?
Semplice. Il Meetup locale indica i candidati, mi manda i documenti di residenza e la fedina penale e, se è tutto in regola, se nessuno ha avuto più di un mandato elettivo con altri partiti, può usare il simbolo di Cinquestelle sulla lista. Ora è chiaro che, per le elezioni nazionali, dovremo cambiare. Ma il principio resta valido: niente condannati, niente riciclati, competenza e professionalità, scelta dal basso. Se qualche cialtrone si infiltra, la rete lo smaschera subito. Parliamo di buonsenso e onestà, mica di chissà quale rivoluzione.
Così anche per eventuali ministri?
No, i ministri devono essere esperti nelle loro materie. Ci vuole una selezione molto più stringente: vedremo.
Le “materie” e le “cose da fare” sono tutt’altro che scontate. Chi decide come si vota sull’euro, sulla politica estera, sulla cittadinanza, sull’immigrazione, sulla bioetica e le altre grandi questioni di principio?
Appunto: questioni troppo grandi perché possa decidere un partito, o un non-leader. Faremo referendum popolari propositivi. In Svizzera fanno così da 200 anni. Lo so, è difficile. Ma è difficile anche continuare così.
Per far questo bisogna cambiare la Costituzione.
E la cambieremo, se gli italiani vorranno. Non per dare l’impunità alle alte cariche o altre menate tipo la devolution o il premierato. Ma per far decidere ai cittadini. Stiamo per lanciare una nuova manifestazione, un “Costituzione Day”, con alcune proposte. Primo, ancorare la nuova legge elettorale alla Costituzione: non è possibile che ogni maggioranza si faccia la legge elettorale su misura. Modello libanese corretto alla turca… Secondo, ampliare le forme di democrazia diretta: referendum propositivo senza quorum e obbligo per il Parlamento di discutere le leggi di iniziativa popolare. E magari ci mettiamo anche la class action e i bilanci partecipativi. Così ci portiamo avanti col lavoro, per quando ci tocca governare”.
Referendum anche per uscire dall’Europa?
Ma qui c’è una grande mistificazione. Io mica ho detto questo: me l’han fatto dire per spaventare la gente. Intanto uscire dall’euro non significa uscire dall’Europa: ci sono fior di paesi che stanno in Europa e non hanno l’euro.
Sì, ma – obietta il fratello Andrea, leader dell’“ala prudente” del Comitato Centrale di casa Grillo – chi ha l’euro non può abbandonarlo senza uscire pure dalla Ue.
E allora ci mettiamo a tavolino con gli altri e facciamo i conti dei pro e dei contro, dei costi e dei benefici dell’euro. Poi decidiamo. Mica lo dico io che il sistema dell’euro così non va: lo dice Krugman, premio Nobel, non comico. E ‘sti due Parlamenti europei, uno a Strasburgo e uno a Bruxelles, che cazzo fanno? E del trattato di Lisbona, che ci ha sottratto sovranità, chi sa qualcosa? Non ho soluzioni in tasca bell’e pronte, ma voglio che i cittadini ne discutano.
Porte aperte a gente di destra e di sinistra?
Etichette preistoriche. Dobbiamo ricostruire un’identità, una comunità, locale e nazionale. Se lo Stato diventano i cittadini, non più i partiti, anche ‘nazionalizzare’ diventa una bella parola: le reti autostradali e telefoniche, le frequenze radio e tv, sono roba di tutti, quindi i gruppi privati che se ne sono impossessati le dovranno restituire ai cittadini. E settori vitali come energia e acqua devono essere pubblici. Nessuno deve rimanere indietro. In Italia ci sono un milione di volontari: io ne vorrei 60 milioni, di volontari. Il mio dentista, per qualche ora alla settimana, dovrà operare gratis chi ha bisogno.
Chiunque governi, non ha mai un euro in cassa. Voi che fareste?
Si studia quel che serve e quel che non serve. Il Tav Torino-Lione non serve, via: si risparmiano 20 miliardi. I cacciabombardieri non servono, via: si risparmiano 15 miliardi. Le province non servono, via: altri miliardi risparmiati. Le pensioni non devono superare i 3 mila euro netti al mese, tanto se guadagnavi milioni qualcosa da parte avrai messo, no? Altro che ‘spending review’.
Torniamo alla democrazia interna al movimento. È normale che il marchio sia nelle mani di Grillo e Casaleggio?
Ahah, Casaleggio viene dipinto come una figura luciferina, misteriosa, oscura. Sarà, ma sono anni che lo rivoltano come un calzino e non gli han trovato un belino di niente fuori posto. Mai visto una vita più normale, ripetitiva e noiosa della sua. Va in ufficio la mattina, lavora tutto il giorno, la sera torna a casa dalla moglie e dal bambino. Un persuasore talmente occulto che non riesce nemmeno a convincere la moglie a seguirlo nella casa di campagna a Quincinetto, sopra Ivrea. Ogni tanto mi chiama dall’orto e mi chiede di andare a fargli compagnia. Ecco, la centrale operativa della Spektre è a Quincinetto.
Ma nel movimento in Emilia ancora brucia l’espulsione di Tavolazzi.
Non voglio parlar male di Tavolazzi, lo conosco da una vita, l’ho sostenuto quando presentò la sua lista a Ferrara e al Cinquestelle manco ci pensavo. È onesto e competente. Ma fa politica da troppi anni, ha la testa a forma di partito: faceva riunioni, parlava ai nostri ragazzi di votazioni, organismi interni, cariche, strutture verticali. Noi non siamo così. Non essendo iscritto, non c’è stato bisogno di espellerlo. Ma ci portava lontano dai nostri obiettivi e divideva il movimento. Semplicemente non gli abbiamo più dato il simbolo.
Sta di fatto che Pizzarotti voleva farlo assessore e ha rinunciato.
Tu puoi non credermi, ma da quando è stato eletto Pizzarotti non l’ho più visto né sentito. Nemmeno al telefono. Qui non mi telefona mai nessuno, a parte Casaleggio che chiama sette volte al giorno per il blog. Ma è giusto che sia così: se non chiamano, vuol dire che se la cavano da soli. Se poi han bisogno, siamo qui coi nostri consulenti. Molti hanno il complesso di Grillo alla rovescia: vogliono dimostrare di essere totalmente autonomi. Uno dei nostri candidati, sul palco in una piazza di non so più dove, appena l’ho presentato e invitato la gente a votarlo, ha detto: ‘Guardate che io con Grillo non ho nulla a che fare, se mi gira lo mando pure affanculo!’. Il nostro sindaco di Mira s’è subito ridotto lo stipendio, ma mica gliel’ho detto io. Ha fatto tutto lui.
Pizzarotti non ha cominciato benissimo. Prima l’intervista a “Chi”, poi quell’idea di mandare i rifiuti a bruciare in Olanda perché tanto, se i bambini olandesi si beccano il cancro, “non sono io che governo l’Olanda”. E la giunta non c’è ancora.
“Ma dai, dobbiamo concedere qualcosa all’inesperienza di questi ragazzi. Parlo dell’intervista e alla giunta, che comunque adesso arriva: se è del livello dei consulenti che ha scelto il Pizza, da Pallante alla Napoleoni e Ganapini, sarà ottima. Quanto ai rifiuti, meglio mandarli – in attesa di arrivare al traguardo massimo della differenziata e al ciclo completo di smaltimento – in paesi ecologicamente avanzati come la Germania, dove si brucia la minima parte, il resto viene separato, riciclato, o diventa compost o va in discarica.
Se le penali sono troppo alte, l’inceneritore di Parma si fa lo stesso?
Non scherziamo. Le penali, se obbligatorie, si troverà il modo di pagarle. Ma l’elezione di Pizzarotti è stata anche un referendum contro l’inceneritore. Che non è nemmeno un impegno preso dal Comune di Parma sotto l’ultimo sindaco. È una truffa col “project financing”, che vede al centro una società privata finanziata dalle banche a loro volta garantite dal Cip6 sulla bolletta energetica. Queste ‘multiutility’ sono il cancro dei comuni, hanno buchi stratosferici, sono fallite, campano solo sulla garanzia di un tot di rifiuti da bruciare. Nessuno in Europa progetta nuovi inceneritori: entro il 2020 saranno proibiti. Ma possibile che a San Francisco e in tutta la California queste cose sono normali e da noi sembrano follie? Conosco fior di ingegneri che vetrificano i tossico-nocivi senza emissioni, costretti a vendere i brevetti all’estero perché qui i petrolieri non vogliono.
Vedi mai i dibattiti politici in tv?
Una goduria pazzesca. La miglior prova della bancarotta mentale dei partiti: la prendono alla larga, partono dai massimi sistemi, non vorrebbero parlare di noi, poi girano e rigirano nel labirinto e alla fine si ritrovano tutti al punto di partenza, con una grande foto dell’orco: ‘Aaaarghhhh Grillo!’. Finiscono sempre per parlare di me, non ci dormono la notte, è più forte di loro.
Quando ancora pensavi di costringerli ad autoriformarsi, alcuni politici li hai incontrati.
Qui no, in casa mia è entrato solo Di Pietro, una volta. Gli ho fatto vedere un dvd, che avevo solo io, di una sua lezione di procedura penale al Cepu. Se l’è messo in tasca e se l’è portato via.
Napolitano mai incontrato?
No. Pertini sì, mi invitava il 1° giugno nei giardini del Quirinale. Parlavamo in genovese. ‘Cumme scia stà, presidente?’. E lui: ‘A bagasce’…
Non portasti a Napolitano le firme alle tre leggi popolari?
No, a Franco Marini, allora presidente del Senato. Mi disse che suo figlio è ingegnere elettronico, dunque va in rete. Lui no, mica è ingegnere elettronico.
Poi tornasti in Senato da Schifani?
No, mi ha cercato lui. Lo incalzavo sulle tre leggi popolari imboscate al Senato, allora un giorno che eravamo entrambi in Emilia mi ha fatto cercare. Prima da un poliziotto, poi dal questore, infine dal prefetto. Voleva un incontro privato. E io: ‘Vengo con la webcam, così le persone che hanno firmato vedono l’incontro in streaming’. Ma quelli, alle parole ‘webcam’ e ‘streaming’, si spaventavano e correvano a riferire ai superiori. Non se n’è fatto nulla.
E Prodi?
Gli ho portato il programma delle primarie online. Prima ha chiuso gli occhi per concentrarsi, poi s’è appisolato.
Ora però i politici han cominciato a parlar bene di te.
E questo mi preoccupa molto. Ci copiano. Dicono tutti: fuori i condannati dal Parlamento, massimo due legislature, cambiare la legge elettorale: erano le tre leggi popolari del primo V-Day, quando ci davano dei fascisti qualunquisti anti-politici. Perché non le hanno discusse e approvate? Adesso è tardi.
Bersani dice che vuol dialogare.
Sì, dopo aver detto che parlo come i mafiosi e che ho fatto l’accordo col Pdl a Parma. Crede ancora che gli elettori siano proprietà privata dei partiti.
Anche Vendola parla di dialogo.
Beh, prima ha detto che io grugnisco: in che lingua dialoghiamo?
Berlusconi ti sta studiando.
Povero nano, si sta guardando tutti i miei discorsi. Ma te la immagini la scena? ‘Via, basta, tutti fuori, niente più figa o Ghedini, via tutti gli avvocati e le bagasce, voglio vedere solo Grilloooo!’. Fa quasi pena. Prima, di me, non parlava mai. E io lo chiamavo psiconano e testa d’asfalto. Poi mi sono stufato. Ma, appena ho smesso di parlare di lui, lui ha cominciato a parlare di me. Pensa che il movimento vinca per le mie battute. Ora magari andrà in giro a urlare in genovese ‘Belìn è una cosa pazzescaaaa!’ (si autoimita, ndr). Vede solo la vetrina. È proprio bollito.
Nessun politico ha mai pensato di avvicinarti, cooptarti, anche solo di contattarti?
Mai sentito nessuno. Si vede che mi vedono irrecuperabile, e han ragione.
Non temi qualche polpetta avvelenata? Nei cambi di regime, chi rompe lo status quo rischia.
Mah, preferisco non pensarci. Magari qualche operazione di discredito… Ma son cinque anni che ci provano. Scheletri nell’armadio non ne trovano: vita privata, cose fiscali, tutto a posto. Andrea (il fratello, ndr) conserva tutto dalla notte dei tempi, anche le bollette, le ricevute, le fatture degli spettacoli, anche di quella festa dell’Unità dei primi anni 80 che il Tg1 tirò fuori per insinuare chissà cosa. Provano a dire che dalla politica ci guadagno: meglio che non ti faccia il calcolo di quanto ci ho rimesso di tasca mia con i due V-Day e la Woodstock in Romagna. Abbiamo provato a ripagarci le spese con qualche libro e dvd a offerta libera, ma la gente s’è fatta l’idea che tanto sono ricco e quindi non li compra. Ora abbiamo dovuto mettere un po’ di pubblicità sul blog. Ma finanziamenti pubblici mai.
E se fallite?
Se falliamo, ci appendono per i piedi: almeno quelli che si ostinano a pensare che l’Italia la salva l’uomo della Provvidenza che mette le cose a posto mentre loro delegano e si disinteressano. Ma dai, ragazzi, basta coi leader e i guru, diventiamo adulti: a Parma Pizzarotti non l’ho mica messo io, ce l’han messo i parmigiani, e tocca a loro aiutarlo a salvare Parma. Così per l’Italia. La gente si dia da fare, partecipi, rompa i coglioni, s’impegni. E io sarei il nuovo Mussolini: più democratico di così! Lo so benissimo che non posso salvare l’Italia: io getto le basi, faccio il rompighiaccio, dissodo il terreno, propongo un metodo e qualche strumento. Poi ogni cittadino deve camminare con le sue gambe. Io il mio lavoro l’ho fatto. Ora tocca agli italiani.
da Il Fatto Quotidiano del 13/06/2012

PARMA 5 STELLE. DIRETTA STREAMING PRIMO CONSIGLIO COMUNALE DELL'AMMINISTRAZIONE




I ragazzi di Parma 5 Stelle sono cosi avanti (diremmo OLTRE per usare una terminologia del M5S) che hanno pensato già a tutto.
Infatti la seduta del Consiglio del 14 Giugno ore 15,30 sarà trasmessa in streaming sul sito del Comune, www.comune.parma.it. Basterà quindi collegarsi a un computer per vederla in diretta o anche in differita grazie alle registrazioni.
Inoltre, il municipio ha reso noto oggi che è stata data la possibilità alle emittenti televisive locali di trasmettere sui propri canali la diretta video. Dunque sarà possibile vedere la diretta anche su Teleducato http://www.teleducatoparma.it/tdvideo.php  e TVParma http://www.tvparma.it/diretta_tv.html .

In più sarà allestito uno schermo sotto i Portici del Grano.

Alla faccia di chi continua a criticare Federico Pizzarotti e i ragazzi di Parma 5 Stelle sul web e sui giornali della Casta, ovvero portavoce dei partiti ormai defunti.


Grandi ragazzi di Parma 5 Stelle, siamo con voi.


Staff Viadana 5 Stelle

STASERA PRESENTAZIONE DEL BILANCIO ANNUALE DI PREVISIONE ESERCIZIO FINANZIARIO 2012 E DEL PROGRAMMA TRIENNALE OPERE PUBBLICHE 2012 – 2014

Cari amici 5 stelle,
vi ricordiamo l'appuntamento di stasera a Viadana alle ore 21 presso la sala Muvi, incontro dell'amministrazione per la PRESENTAZIONE DEL BILANCIO ANNUALE DI PREVISIONE ESERCIZIO FINANZIARIO 2012 E DEL PROGRAMMA TRIENNALE OPERE PUBBLICHE 2012 – 2014.
Noi ci saremo con le nostre telecamere a 5 stelle.
Cittadini partecipiamo e diventiamo protagonisti della cosa pubblica.


Staff Viadana 5 Stelle

12 giugno 2012

M5S Emilia Romagna: Terremoto, vogliamo la commissione d’inchiesta


fonte:http://www.guastalla5stelle.org

M5S Emilia Romagna: Terremoto, vogliamo la commissione d’inchiesta

Gli eventi sismici che colpiscono la terra sono completamente imprevedibili? Lo sfruttamento del sottosuolo a grandi profondità (stoccaggio gas, trivellazioni, fracking,…) può influenzare la liberazione delle onde sismiche in un contesto già sismicamente attivo? Si sono verificate attività nei territori colpiti tra il via libera del governo al deposito di gas ed il terrmoto?
Sono domande le cui risposte spesso sono opinioni prive di evidenze concrete e scientifiche oppure in cui geologi e ricercatori si dividono.
Sentiamo di tutto, dai politici che smentiscono qualsiasi cosa a forum su internet che azzardano estreme “teorie del complotto”. Intanto i cittadini, sempre di più, ci scrivono chiedendo risposte chiare, certe ed esaustive. Non si possono bollare queste richieste come bufale senza un adeguato approfondimento e mentre la terra ogni giorno continua a litigare con se stessa, creando un timore permanente nella vita dei cittadini. Il sisma ha lasciato una cicatrice indelebile nel volto di questa regione e nel cuore dei suoi abitanti. Nulla deve essere lasciato al dubbio.
Per questo abbiamo il dovere di capire, davvero, cosa sia successo. C’è anche solo una possibilità di salvare, un domani, una vita, o una casa, attraverso scelte politiche differenti? Anche per questo motivo, oltre che per la “ricerca dei fatti”, con la massima prudenza e senza partire da alcun assunto, abbiamo chiesto l’istituzione di una commissione regionale d’indagine e studio”, la quale, è bene specificare, non ha nessun costo aggiuntivo per la regione: un luogo in cui si faccia piena luce sull’accaduto, nel quale i consiglieri potranno chiamare esperti in commissione e porgli domande.
Alla fine verrà estesa una relazione conclusiva.



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