31 marzo 2011

Tutti in fila a firmare!



E' aperta la raccolta firme per la presentazione della lista alle prossime municipali. Le firme - che, lo ricordiamo, non sono voti ma ci garantiscono la possibilità democratica di poter essere scelti - possono essere depositate in Comune, presso l'Ufficio Anagrafe.
Abbiamo bisogno di 120 firme. Sono difficili da raccogliere (i candidati, per inciso, non possono firmare). Per piacere, aiutaci anche tu.
Ivano Porpora

PS: In via straordinaria verrà effettuata una raccolta firme certificata durante l'evento del 1 aprile all'auditorium ITC.

25 marzo 2011

Tutti all'ITC il 1 aprile


(clicca sulla foto per ingrandire)

Il 1 aprile saremo tutti all'auditorium ITC, a guardarci in faccia e dirci chi siamo.
Con noi Giovanni Favia, Vito Crimi e l'intera squadra del MoVimento 5 Stelle di Viadana che si presenterà alle elezioni.
La tua presenza sarà gradita.

16 marzo 2011

Ci rubano le parole

Libertà. Democrazia. Federalismo. Burocrazia. Perfino amore.
Ci stanno rubando le parole, una a una; ce le strappano dalla bocca, come denti sani, sostituendole con denti cariati.
Libertà. Democrazia. Federalismo. Burocrazia. Perfino amore.
Il PdL si presenta come Polo della Libertà. Fini ha provato a esprimere un dissenso e l'hanno cacciato e travolto con - presunti - scandali, a colpi di ciclostile. E' questa la libertà di cui parlano?
Come se poi un appartamento a Montecarlo fosse più grave della Legge Bossi-Fini, su cui invito a leggere questo articolo (e la legge stessa, qui).
Democrazia. Non è questa la democrazia che sogniamo noi, né quella che hanno sognato coloro che hanno fatto l'Italia centocinquanta anni fa (davvero pochi, molto giovani, troppo soli). La Costituzione viene definita cattocomunista (ma che senso ha?), l'articolo 41 un impedimento. E' questa la democrazia? E' questo il nostro sogno? Noi abbiamo dato un mandato, non una cessione dei nostri diritti. Il brutto che stanno coltivando non è nostro. E lo vogliono portare a Viadana. C'è un cartello grosso così, in largo De Gasperi, che porta scritto Berlusconi per Viadana. E' una promessa o una minaccia?
Burocrazia. La burocrazia è un bene, non un male. Se registriamo il nome di nostro figlio all'anagrafe e dopo con quel nome viene riconosciuto, è grazie alla burocrazia; se compriamo una casa e quella viene riconosciuta come nostra, è grazie alla burocrazia; se lo Stato ha modo di tenersi in piedi, è grazie alla burocrazia. La burocrazia va migliorata, certo; non si può far finta di niente ora che esiste Internet e che i software dei vari servizi, con le loro banche dati, possono essere incrociati. Ma la burocrazia è un male se è malata, non in sé.
(Già che ci siamo, a proposito di Internet: ma quel cd che gira sul bilancio comunale viadanese, costato, mi dicono, 20.000 euro, non poteva essere messo in Rete con tabelle significative e facilmente interpretabili e amen? Magari dando il lavoro a due studenti di liceo, pagandoli 1.000 euro e dando loro così soldi e curriculum contemporaneamente, e risparmiando per noi 18.000 euro? No?).
Federalismo. Che c'entrano queste leggi assurde, che stanno portando al collasso i Comuni italiani, con un'idea di moderno federalismo? La Lega ha parlato di secessione in base all'autodeterminazione dei popoli, e QUELLO è il suo obiettivo. E anche qui, autodeterminazione... La Lega Nord alle Provinciali del 2006 a Mantova ha ottenuto 13.900 voti. Cioè l'ha votata l'8,9% dei votanti, il 4,32% degli aventi diritto. Quattro persone su cento si sono presentate alle urne e hanno consapevolmente e rispettabilmente detto Voto Lega, che chiede la secessione di Mantova dal resto d'Italia. Questa è autodeterminazione dei popoli? Mi sembra che il popolo, per un buon 96%, viri da un'altra parte.
Ci stanno rubando le parole.
E sull'amore... Che dire? Si chiamano Partito dell'Amore. Intendendo che coloro che non sono d'accordo con loro sono il Partito dell'Odio.
L'Amore è un'altra cosa e va trattata con rispetto. Chi è innnamorato dice all'amata Amore bruciandosi le labbra, perché questo fanno le parole pregne: bruciano le labbra.
Noi non parliamo di Amore e Odio, né di Destra e Sinistra; in nome dell'urgenza che stiamo vivendo ci bruciamo le labbra con un tentativo di verità.
Qualche giorno fa su La Voce di Mantova l'Onorevole Fava ha dichiarato che Porpora si è presentato alle scorse elezioni con i DS e ora col Movimento 5 Stelle, segno che la sinistra si è spaccata.
E' vero? Certo. E' vero. E' tutto vero. Anzi: sono pronto a parlare in pubblico di questo, e a spiegare i miei 17 voti di allora (quasi inferiori al numero dei miei famigliari). Fava ha detto una cosa vera. E quando dicono cose vere non saremo certo noi a smentire o dileggiare.
E' questo che ci differenzia. Non siamo più forti, più furbi, più intelligenti o che: siamo gente onesta, determinata e allegra.
Solo che a volte l'allegria fa paura.

12 marzo 2011

Chi siamo noi.

Codesto solo oggi possiam dirti:
ciò che non siamo, ciò che non vogliamo.
(E. Montale, Non chiederci la parola).

Chi siamo noi. Cosa facciamo.
Siamo cittadini. Non siamo altro. Non sono tra quelli che detestano il termine politica; per me politica deriva da polis, e non significa altro che L'Arte di governare la società. Purtroppo quelli che dovrebbero essere artisti spesso non sono altro che imbrattacarte, e col loro nome vanno chiamati.
Ieri sulla stampa è comparsa la dichiarazione di una persona che ha detto "Il Movimento 5 Stelle per Viadana non ha un programma completo" - intendendo: come il nostro.
Certo: noi il programma ce lo costruiamo giorno per giorno, via mail, passandoci i mattoni via mail, smussando e limando via mail. Perché siamo cittadini, e quindi stiamo abituando i nostri occhi a non accettare più ciò che c'è di brutto ma a indicarlo e dire "Da ora, mai più".
Poi lo portiamo in riunione (aperta) al mercoledì, questo programma, e ne discutiamo con una birra davanti; poi lo portiamo all'aperto al venerdì, al mercato, scontrandoci a volte con indifferenza e sconcerto da parte di chi non è abituato a pensare che res publica significa cosa pubblica - e quindi nostra.
I punti del nostro programma ci sono e sono cinque - cinque come le stelle.
Famiglia, cultura, ambiente, lavoro e trasparenza.
Famiglia per chi ce l'ha e per chi non ha la possibilità di averla. Se una donna decide di sposarsi, subito al lavoro le chiedono se avrà la malaugurata intenzione di far figli; se un ragazzo cerca una compagna a Viadana non sa dove andarla a trovare, perché i posti di ritrovo mancano. Anche questo è famiglia.
Cultura, perché Viadana è un paese morto. Non ci sono iniziative pubbliche continue e sensate, e quelle private vengono ridotte e tarpate come le ali di un uccellino prima che provi a volare.
Ambiente, perché dopo che abbiamo votato il nostro no al nucleare sono tornati a imporcelo. E ci stiamo rassegnando a un Po che pare una lingua larga di acque morenti, e al puzzo di sostanze non riconosciute, e a un numero di tumori non certificato (non esiste un registro tumori nel mantovano!). Tumori che decimano imperterriti le nostre famiglie.
Lavoro perché stiamo attraversando una profonda crisi e gli strumenti adottati non bastano. Il lavoro bisogna garantirlo ai giovani e a chi esce dal mercato e non può trovare più un'occupazione: un licenziato di 50 anni - anche solo perché la sua azienda chiude - non può sperare ragionevolmente in una nuova collocazione di pari dignità. E le donne, anche qui, pagano uno scotto improponibile.
Trasparenza perché non sappiamo quello che fanno. Imbrattacarte che si dicono artisti con due, tre sedie o con l'idea che per governare basti trovare il consenso - magari con campagne elettorali che iniziano sei mesi prima e foraggiate da partiti onerosi per il Paese. Abbiamo il diritto di sapere quel che fanno, quel che spendono, perché hanno speso così e non in altro modo, cos'hanno in mente; ne abbiamo il diritto perché diamo loro un mandato (quello di occuparsi dei nostri interessi), non una cessione (dei nostri interessi). Ne devono rispondere, e non solo in cabina elettorale.
Chi siamo? Cittadini. Cosa facciamo? Chiediamo quello che ci spetta. La bellezza, essenzialmente; la bellezza di sapere che il bene comune è curato e che questo ci sarà d'aiuto e non di inciampo.