8 ottobre 2012

Assalto alla "dirigenza" in Regione Lombardia



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Come promesso lo scorso 7 luglio nel corso della manifestazione "Formigoni, licenziamolo noi", proseguiamo il pressing nei confronti di Formigoni e della giunta Lombarda.
Infatti, oggi pomeriggio presso il comune di Milano Mattia Calise, Enrico De Alessandri e Vito Crimi hanno presentato le ragioni a sostegno dell'esposto denuncia, da essi sottoscritto, e depositato alla Procura presso la Corte dei Conti di Milano per possibile danno erariale causato dal segretario generale di Regione Lombardia e dal consiglio regionale, per l'assunzione illegittima di 31 dirigenti regionali, danno quantificabile in quasi 14 milioni di euro.
In Regione Lombardia sono stati assunti (e ancora operano) 31 dirigenti (molti dei quali legati a personaggi influenti di Comunione e Liberazione) illegittimamente immessi in servizio dal Segretario Generale di Regione Lombardia, Nicolamaria Sanese, a seguito di unconcorso poi annullato per omessa pubblicazione in "Gazzetta Ufficiale", dal TAR della Lombardia (sent. 53 del 17/1/2008) confermata dal Consiglio di Stato (sent. 2077 del 1/4/2009) e definitivamente dalle Sezioni Unite della Suprema Corte di Cassazione con sentenza n. 14495 del 16.6.2010!
I contratti di assunzione di detti dirigenti prevedevano una clausola di licenziamento "automatico e senza preavviso" in caso di annullamento del concorso da parte della giustizia amministrativa, essendo pendenti le relative cause.
Malgrado ciò il Sanese, nella sua qualità di Segretario Generale della Regione, non ha provveduto a licenziare i suddetti 31 dirigenti come avrebbe dovuto già dopo la sentenza del TAR e Consiglio di Stato, ma come se ciò non bastasse ancor più allucinante il comportamento del Consiglio Regionale che tre mesi dopo la notifica in Regione della decisione del Consiglio di Stato, pur di conservare il posto ai 31 dirigenti, ha adottato uno scandaloso provvedimento legislativo - la cosiddetta legge "parentopoli" - che stabilisce che in Regione Lombardia i concorsi non debbano essere pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale (art.1, comma 7, L.R. n. 14 del 3 agosto 2009).
La cosiddetta legge parentopoli, promulgata proprio da Formigoni il 3 agosto 2009, fu poidefinita dal TAR della Lombardia di "illegittimità pur palese" (Sentenza n. 3149 del 13 dicembre 2011).
Credere di poter sanare attraverso la cosiddetta "legge parentopoli" le sentenze della giustizia amministrativa, non è soltanto oltraggioso nei confronti degli altri dipendenti regionali e dell'intera collettività, ma significa abbandonare la Regione Lombardia agli orrori dell'illegalità!
Abbiamo informato tutti i consiglieri regionali, con nota del 24 settembre 2012, della nostra denuncia invitandoli a prendere gli opportuni e urgenti provvedimenti di competenza per sanare la situazione illegittima e il licenziamento del segretario generale Nicolamaria Sanese che con le sue responsabilità ha causato il danno erariale in questione. Da allora si sono svolti due consigli regionali e nessun provvedimento è stato preso.
Denunciamo quindi un comportamento lesivo degli interessi della collettività, un tentativo di sottrarsi alle decisioni del giudice con provvedimenti legislativi regionali privi di legittimità, nonché l'assalto alla "dirigenza" da parte di una casta da sempre impunita, che piazza illegittimamente i suoi uomini nei posti chiave.
Sottrarsi alle regole adottando leggi regionali illegittime, o in alcuni casi omettendo di adottarle quando richieste, è una prassi di Regione Lombardia, basti pensare alla legge elettorale che non è mai stata recepita dalla Regione e pertanto non impedisce a Formigoni di ricandidarsi all'infinito disattendendo la normativa nazionale che stabilisce un limite di due mandati per i presidenti di regione.
Loro non molleranno mai (ma gli conviene?), noi Nemmeno!

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