Sondaggio Swg: M5S vola al 21%, bene il Pd, crolla il Pdl. E Di Pietro ‘soffre’ Grillo
Secondo l'elaborazione dell'istituto di Trieste, l'exploit del Movimento 5 Stelle è ancora più sensibile al Nord, dove diminuisce la forbice con i democratici, che restano comunque il primo partito (25%). Inarrestabile l'affossamento dei berlusconiani (14,3%), da registrare le difficoltà dell'Idv 4,3%), che per molti perde voti in favore del comico genovese
E’ quanto emerge dal sondaggio Swg realizzato tra il 15 e il 17 ottobre in esclusiva per il programma di RaiTre Agorà. Stando alle percentuali fornite dall’istituto di Trieste (che ha analizzato le intenzioni di voto degli italiani all’inizio di questa settimana), il Pd si confermerebbe partito più votato, con il 25,9% dei consensi e un aumento costante dell’indice di gradimento (+ 0,7% rispetto al 12 ottobre). Inversamente proporzionale la situazione del Popolo della Libertà, mai così in crisi di numeri nella sua pur breve storia. Le inchieste e gli ultimi scandali in Lazio e Lombardia hanno fatto precipitare il partito di Silvio Berlusconi ad un misero 14,3%, ma ciò che colpisce maggiormente è la progressione dell’avvicinamento al baratro elettorale: solo il 12 ottobre, infatti, secondo Swg il Pdl raccoglieva il 15,1% dei consensi, il che significa che in neanche una settimana il principale partito del centrodestra ha perso la bellezza di quasi un punto percentuale (0,8%).
Non sta meglio l’Italia dei Valori. Anzi. Il partito di Antonio Di Pietro è fermo al 4,3%, con un punto e mezzo percentuale in meno rispetto ad inizio settimana. Le difficoltà del movimento dell’ex pm di Mani Pulite, secondo molti, dipende dalla continua crescita del Movimento 5 Stelle. Quest’ultimo, del resto, è il vero vincitore del momento, almeno a leggere lo studio di Swg. Il non partito di Beppe Grillo, del resto, ha sfondato quota 20%, piazzandosi al secondo posto nazionale con un 21% che, tuttavia, non sembra ancora la punta di un aumento di consenso ancora impronosticabile. Lo dice l’indice di crescita: rispetto al 12 ottobre, infatti, il M5S ha guadagnato l’1,6%, facendo segnare il miglior risultato tra tutti i movimenti politici del Paese.
Per quanto riguarda gli altri partiti, invece, da registrare la tenuta della Lega Nord nonostante l’atteggiamento ondivago di Maroni sul caso Lombardia (6%, +0,2% rispetto ad inizio settimana), la leggera crescita di Sel di Nichi Vendola (6%, +0,3%), la flessione verso il basso dell’Udc di Casini(5,2%, -0,6% rispetto al 12 ottobre) e la stabilità di Fli (2,5%), Rifondazione-Comunisti Italiani (2,5%) e La Destra di Francesco Storace (2,1%, +0,1% rispetto al 12 ottobre).
L’istituto triestino, inoltre, ha anche monitorato la fiducia degli italiani in Monti, che risulta in calo di due punti (dal 39% di una settimana fa al 37% attuale) dopo la presentazione della legge di stabilità. In aumento, invece, gli indecisi, che rispetto all’inizio della settimana scorsa sono aumentati del 2%, attestandosi al 29% del totale. Idem per coloro che hanno preferito non rispondere (18%, +2%).
Altro dato interessante elaborato da Swg è quello sulle intenzioni di voto dei cittadini residenti nelleregioni del Nord Italia, Emilia Romagna compresa. Qui, infatti, la forbice tra Pd e M5S è più esigua di oltre un punto percentuale, con i democratici al 25,7% e Grillo al 22,4%. al tempo stesso, la crescita ‘settentrionale’ del non-partito del comico genovese vuol dire ulteriore affondamento degli altri soggetti politici, con il Pdl che sprofonda al 12,4%, l’Udc al 4,2%, l’Idv al 3,8%, Sel al 3,7% e Fli al 2,2%. Stabile la Lega Nord al 12,2%.
Per quanto riguarda i parametri tecnici del sondaggio Swg, esso è stato effettuato tramite sondaggio telefonico (CATI) e online con metodo online CAWI su un campione casuale probabilistico stratificato e di tipo panel ruotato di 1100 soggetti maggiorenni (su 5300 contatti complessivi), di età superiore ai 18 anni. Il campione intervistato online è estratto dal panel proprietario SWG. Tutti i parametri sono uniformati ai più recenti dati forniti dall’ISTAT. I dati sono stati ponderati al fine di garantire la rappresentatività rispetto ai parametri di sesso, età e macro area di residenza. Margine d’errore massimo: +/- 2,96%.
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