La principale rivendicazione del movimento lgbt è il matrimonio egualitario, forse il Sindaco di Viadana non sa che questa rivendicazione ha un antecedente diretto nell’ordinamento italiano, l’articolo 91 del Codice civile che, per via delle leggi speciali fasciste, fino al 1944 proibiva “il matrimonio del cittadino italiano di razza ariana con persona appartenente ad altra razza”.
Anche il matrimonio fra un cittadino italiano con uno straniero “ariano”, pur non proibito, era comunque sottoposto al previo consenso del Ministero per l’interno. Il matrimonio egualitario fra cittadini italiani e persone di nazionalità od etnia diversa è stato un passo di civiltà ottenuto anche grazie al movimento per i diritti civili.
Il movimento lgbt, in continuità con la storia del movimento per i diritti civili, chiede oggi il matrimonio egualitario per le coppie omosessuali. Consideriamo le dichiarazioni del Sindaco di Viadana, in qualità di rappresentante istituzionale, il quale definisce una “carnevalata” una manifestazione di coppie omosessuali finalizzata a sensibilizzare cittadini e Istituzioni sull’attuale discriminazione dei diritti cui oggi queste coppie sono sottoposte, dichiarazioni non consone e inadeguate da parte di chi ricopre un ruolo istituzionale.
Pertanto ci dissociamo da quanto il Sindaco ha affermato e gli ricordiamo l’esistenza dell’Art. 2 della Costituzione Italiana, che stabilisce la tutela dei diritti inalienabili della persona anche all’interno della formazione sociale in cui si esprime la sua personalità. Forse il Sindaco lo ignora ma anche la famiglia omosessuale è tutelata dalla Costituzione e merita tutela giuridica, come ricordato anche recentemente dalla Corte Costituzionale in una sentenza che recita che la famiglia omosessuale ha “il diritto fondamentale di vivere liberamente una condizione di coppia, ottenendone il riconoscimento giuridico con i connessi diritti e doveri”.
M5S Viadana
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