4 febbraio 2013

I candidati Consiglieri Regionali Mantovani del M5S

 Andrea Fiasconaro (a.fiasconaro89@gmail.com), 23 anni di Mantova, studente universitario del Corso di Laurea in Beni Culturali.  Attivista nel MoVimento dal novembre 2009 in occasione della campagna elettorale per le elezioni regionali lombarde del marzo 2010.

Negli anni di attivismo si è interessato principalmente a temi e problematiche ambientali grazie alla collaborazione ed al confronto con gli altri attivisti del MoVimento di Mantova.
Si propone con entusiasmo per ricoprire tale ruolo, auspicando da parte dei cittadini partecipazione attiva, sostegno e aiuto nella sua eventuale attività di consigliere regionale.



 Carla Armellini (carla.armellini65@gmail.com), 48 anni di Castiglione delle Stiviere, sposata e madre di due figlie di 16 e 18 anni.
Lavora presso il sito archeologico Villa Romana di Desenzano del Garda in qualità di addetta all’accoglienza e alla vigilanza.
Alla seconda candidatura per il Consiglio Regionale Lombardo, nel 2010 fu candidata nella circoscrizione di Brescia.
Attivista storica nelle fila del Movimento 5 stelle, dal 2008 cofondatrice ed organizer del Meetup “Amici di Beppe Grillo” del Garda, attualmente impegnata nell’alto mantovano all’interno del Meetup di Castiglione. Legata da una passione incondizionata per il Movimento che le ha donato la possibilità di credere in un reale cambiamento politico, culturale, sociale ed economico.



Stefano Capaldo (stefano.capaldo@alice.it), 30 anni di Viadana, sposato e padre di due bimbi di 3 anni e 9 mesi.
Perito chimico, lavora presso un Laboratorio di Ricerca & Sviluppo in un’azienda decoratrice del vetro. Alla sua seconda candidatura politica, nel 2011 è stato candidato come consigliere comunale alle amministrative di Viadana.
Attivista 5 stelle dalla fine del 2010, portavoce del gruppo viadanese dal 2011, ha portato avanti diverse battaglie locali legate ai problemi ambientali del distretto viadanese (falde con arsenico, inquinamento atmosferico), alle infiltrazioni mafiose e ai tagli alla sanità.
Mette a disposizione della comunità la propria passione e il desiderio di cambiamento per essere portavoce dei cittadini portando nelle istituzioni le mozioni, le interpellanze, le proposte e le perplessità della gente, ponendosi come viatico di una collettività di intelligenze. 



Tutti i candidati regionali sono stati scelti tramite consultazioni on line (regionalie http://www.beppegrillo.it/2012/12/dopo_le_parlame.html), aperte a tutti gli attivisti certificati sul portale nazionale del MoVimento 5 Stelle della provincia di Mn.
Tutti i candidati mantovani, in prima persona, si impegnano a ridurre i costi della politica e a svolgere una campagna elettorale a basso costo:
1)SPESE ELETTORALI:
i candidati regionali lombardi si impegnano ad avere un unico mandatario per tutta la Regione Lombardia limitando il budget regionale ad un massimo di 38.000 euro, limite sotto il quale si conta di rimanere ampiamente. 
Per realizzare questo obiettivo a basso costo, si utilizzeranno tutti quegli strumenti oggi a disposizione tramite la rete.

2) RIMBORSI ELETTORALI: 
il Movimento 5 Stelle Lombardia rifiuterà i rimborsi elettorali. I cittadini italiani avevano già espresso posizione contraria rispetto ai finanziamenti ai partiti, nel 1993, con un referendum. Accettare ancora oggi i finanziamenti ai partiti significa cestinare ed ignorare il voto degli italiani.

3) PRIVILEGI DELLA POLITICA: 
tutti i portavoce eletti del M5S si ridurranno lo stipendio a 5.000 euro lordi mensili. I candidati riproporranno il Progetto di Legge di Iniziativa Popolare ZeroPrivilegi www.zeroprivilegi.org per obbligare i politici ad affrontare con urgenza e senza indugi il problema dei loro compensi e dei loro privilegi: vitalizi, diarie, indennità, emolumenti, rimborsi spese. 

I punti chiave della campagna elettorale del M5S sono:
a) pulizia: non è possibile pensare di ottenere risultati nelle istituzioni se non si fa pulizia totale dell’attuale classe politica, quindi: niente operazioni chirurgiche ma asportazione totale.
b) solidarietà: nessuno deve rimanere escluso, voce ai più poveri e a chi è in difficoltà: quindi reddito minimo garantito, niente pignoramenti prima casa, sanità e scuola pubblica, etc.
c) sviluppo: particolare attenzione alla ricerca e sostegno alla piccola e media impresa (irap, detassazione investimenti, etc.).

I candidati mantovani inoltre si propongono di comunicare 15 punti fondamentali del molto più articolato e completo programma regionale lombardo:
1. I cittadini al centro del potere decisionale, perché la democrazia non si esprime solo al momento del voto:
- introduzione del referendum propositivi senza quorum;
- rendere trasparenti tutti gli interventi amministrativi e normativi, istituendo registri pubblici e banche dati sempre consultabili da tutti i cittadini.

2. Niente privilegi. La politica è passione non tornaconto personale:
- riduzione dello stipendio di tutti i componenti del Consiglio Regionale, eliminazione dei loro privilegi e rinuncia ai rimborsi elettorali da parte dei partiti.

3. Legalità Regione, lotta alle mafie in Lombardia:
- rendere pubblici tutti gli atti amministrativi che precedono le gare di appalto, a partire dalla selezione delle commissioni fino ai criteri di valutazione per la loro assegnazione;
- istituire una Stazione Unica Appaltante Regionale;
- istituire una banca dati condivisa e aggiornata in tempo reale da tutti gli Enti preposti in cui far confluire i Certificati antimafia e lo storico giuridico dei soggetti in qualche modo correlati alle attività della Regione (appaltanti, fornitori, consulenti etc);
- introdurre il registro di tutte le gare pubbliche concluse, disponibili online sul sito della regione, in cui siano consultabili tutti gli appalti e sub appalti assegnati;
- istituire l’obbligo per la Regione Lombardia a costituirsi parte civile in tutti i processi di mafia celebrati per crimini commessi sul proprio territorio;
- introdurre criteri di meritocrazia nella valutazione dei dipendenti regionali con l’obiettivo di eliminare consulenze esterne, clientelismo e influenze dei poteri forti.

4. Uguaglianza di diritti per tutti i cittadini :
- legge regionale per la tutela dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere.
- modifica dello statuto della Regione, per le equiparare tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro identità di genere.
- valutazione delle diverse implicazioni per uomini e donne di ogni azione politica prevista, compresa la legislazione e i programmi, in tutti i settori e livelli;
- promozione di campagne di sensibilizzazione sui temi LGBT e di contrasto all’omotransfobia.

5. Una Regione sicura e accogliente:
- creazione di una centrale operativa unica a livello regionale per la polizia locale lombarda;
- riportare il controllo del territorio alla polizia locale che deve tornare a beneficiare di tutte le tutele tipiche delle forze dell’ordine, prima fra tutte il reinserimento dell’equo indennizzo per causa di servizio;
- formazione e aggiornamento obbligatori per il personale di P.S., introducendo corsi di intermediazione culturale, psicologia sociale e gestione dei conflitti.

6. Fuori i partiti dalla Sanità che deve essere pubblica e gestita dai medici:
- estromettere i partiti dalla sanità e dalla gestione delle risorse destinate alla ricerca;
- superare l’accostamento tra le parole azienda e sanitaria, ossimoro inaccettabile;
- internalizzare i servizi sanitari.

7. Trasporti efficienti:
- potenziare le linee ferroviarie pendolari con interventi prioritari sulle linee maggiormente degradate;
- riqualificare e potenziare l’offerta del servizio di trasporto pubblico.
- creare e potenziare i percorsi ciclabili dentro e fuori le città, per arrivare a standard di mobilità ciclabile comparabili ai migliori paesi europei (R.P.)

8. Acqua, un bene comune non privatizzabile:
- separazione della gestione idrica da quella dei rifiuti ed energetica, per permettere la sua ripubblicizzazione, nel rispetto della volontà degli italiani espressa mediante referendum.

9. Salvaguardia del territorio e del verde:
- divieto assoluto di edificabilità su terreni agricoli (R.P.)
- limitazione con ogni mezzo del consumo di suolo e promozione del recupero delle aree dismesse, attraverso introduzione del principio di “suolo bene comune”;
- salvaguardia e valorizzazione del verde: aree agricole, urbane, demaniali, intercomunali;
- introduzione di strumenti di consultazione popolare vincolanti per la realizzazione di tutte le infrastrutture;
- no alla costruzione di nuove autostrade: Broni-Mortara, Pedemontana, TEM, Bergamo-Treviglio, Rho-Monza.
- abrogazione del permesso di costruire in deroga;
- definizione di un Piano per il Riassetto idrogeologico e sismico.

  10. Energia da fonti rinnovabili e zero rifiuti:
- promuovere la riconversione energetica di edifici pubblici e privati;
- progettare il piano energetico regionale che valorizzi la ricerca sulle fonti rinnovabili e la gestione intelligente dell’energia (Es. Smart grid, Transition Town), ristrutturando la obsoleta rete distributiva energetica;
- introdurre la classe energetica B quale standard minimo obbligatorio per edifici nuovi e/o in ristrutturazione;
- realizzare la strategia Rifiuti Zero. Creare Centri di riuso e recupero. Riciclare la materia ad esempio attraverso Trattamento Meccanico Biologico (TMB);
- dismettere gradualmente gli inceneritori incrementando il compostaggio domestico, la riduzione degli imballaggi e l’uso di prodotti alla spina.

11. Amici degli animali, non i loro padroni:
- incentivare lo studio di metodologie biomediche che possano andare a sostituirsi alla sperimentazione sugli animali ed obbligo di adozione di quelle già disponibili convalidate OCVAM e OCSE;
- supportare la conversione degli allevamenti intensivi in allevamenti estensivi, biologici, che privilegino la qualità della vita dell’animale;
- riproporre il referendum contro la caccia su base regionale.

12. La priorità è il benessere dei cittadini e nessuno deve rimanere indietro:
- introdurre il Reddito di Cittadinanza;
- supportare le PMI favorendo l’accesso al credito, istituendo fondi di garanzia regionali, anche con l’adozione di una moneta complementare, ed attraverso apposite casse di compensazione dei debiti e crediti tra imprese, sul modello dello WIR svizzero;
- sostenere la filiera Km 0, G.A.S., introduzione del criterio di prossimità geografica delle produzioni agricole come discriminante;
- penalizzare sul fronte fiscale le Aziende che producono danno sociale e ambientale;
- cancellare i privilegi e le agevolazioni fiscali per le Fondazioni Ecclesiastiche.

13. Vivere in una Repubblica democratica fondata sul lavoro:
- integrare le misure per l’occupazione nell’ottica più ampia che prevede l’introduzione del reddito di cittadinanza e i conseguenti tagli alla PA volti alla creazione del fondo deputato;
- riconoscere il valore ed il ruolo del lavoro autonomo di seconda generazione (partite IVA, lavoratori della conoscenza, free lance) attualmente tra i più penalizzati sul piano fiscale e non protetti in caso di disoccupazione.

14. Incentivare l’agricoltura, i cibi sani e a Km zero:
- valorizzare le aziende agricole a conduzione familiare, a produzione biologica, a km 0 e di quelle nelle zone montuose e collinari;
- riconvertire l’agricoltura da prodotto di massa a prodotto di qualità a filiera corta nel rispetto della biodiversità e privilegiando l’utilizzo delle specie autoctone;
- sostenere il progetto di legge presentato e mai discusso “Norme per il sostegno dei gruppi d’acquisto solidale e popolare e per la promozione dei prodotti agroalimentari a chilometro zero, da filiera corta e di qualità”;
- contrastare la produzione e il consumo umano e animale degli OGM, aumentare i controlli su fitofarmaci (pesticidi) e fertilizzanti;
- realizzare una rete di percorsi ciclabili che colleghino cascine, aziende agricole e agriturismi per favorire il cicloturismo e l’economia;
- vietare lo sfruttamento del territorio agricolo per produzione biocarburanti e per installazione fotovoltaico a terra, - --- vietare la modifica di destinazione d’uso terreni agricoli con introduzione di nuovi vincoli;
- sostituire al meccanismo dei contributi pubblici, il giusto riconoscimento ai produttori del valore dei beni prodotti, incentivando processi di riconversione delle produzioni convenzionali verso produzioni biologiche.

15. Migliorare la scuola pubblica, non quella privata:
- abolire la tassa regionale per il diritto allo studio universitario, incentivare a livello regionali la ricerca libera e indipendente, favorendo le associazioni di ricerca senza scopo di lucro;
- cancellare i finanziamenti alle scuole private/paritarie;
- introdurre nella scuola dell’obbligo l’uso appropriato delle tecnologie informatiche di tipo open source con relativa formazione;
- mettere in sicurezza e riqualificare sul piano energetico le strutture scolastiche;
- spingere l’introduzione nelle mense scolastiche di prodotti a Km0 e biologici.
- rivalutare la figura dei docenti, spingendo verso forme di selezione che premino i più meritevoli, come avviene nei sistemi scolastici più efficienti, in cui al ruolo di educatori sono preposti i soggetti più preparati, a cui vengono riconosciuti adeguati livelli retributivi.


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