Negli
anni di attivismo si è interessato principalmente a temi e problematiche
ambientali grazie alla collaborazione ed al confronto con gli altri attivisti
del MoVimento di Mantova.
Si
propone con entusiasmo per ricoprire tale ruolo, auspicando da parte dei
cittadini partecipazione attiva, sostegno e aiuto nella sua eventuale attività
di consigliere regionale.
Lavora presso il sito archeologico
Villa Romana di Desenzano del Garda in qualità di addetta all’accoglienza e
alla vigilanza.
Alla seconda candidatura per il
Consiglio Regionale Lombardo, nel 2010 fu candidata nella circoscrizione di
Brescia.
Attivista storica nelle fila del
Movimento 5 stelle, dal 2008 cofondatrice ed organizer del Meetup “Amici di
Beppe Grillo” del Garda, attualmente impegnata nell’alto mantovano all’interno
del Meetup di Castiglione. Legata da una passione incondizionata per il
Movimento che le ha donato la possibilità di credere in un reale cambiamento
politico, culturale, sociale ed economico.
Stefano
Capaldo (stefano.capaldo@alice.it), 30 anni
di Viadana, sposato e padre di due bimbi di 3 anni e 9 mesi.
Perito chimico, lavora presso un
Laboratorio di Ricerca & Sviluppo in un’azienda decoratrice del vetro. Alla
sua seconda candidatura politica, nel 2011 è stato candidato come consigliere
comunale alle amministrative di Viadana.
Attivista 5 stelle dalla fine del
2010, portavoce del gruppo viadanese dal 2011, ha portato avanti diverse
battaglie locali legate ai problemi ambientali del distretto viadanese (falde
con arsenico, inquinamento atmosferico), alle infiltrazioni mafiose e ai tagli
alla sanità.
Mette a disposizione della comunità
la propria passione e il desiderio di cambiamento per essere portavoce dei
cittadini portando nelle istituzioni le mozioni, le interpellanze, le proposte
e le perplessità della gente, ponendosi come viatico di una collettività di
intelligenze.
Tutti i
candidati regionali sono stati scelti tramite consultazioni on line (regionalie
http://www.beppegrillo.it/2012/12/dopo_le_parlame.html), aperte a tutti gli
attivisti certificati sul portale nazionale del MoVimento 5 Stelle della
provincia di Mn.
Tutti i candidati mantovani, in prima persona, si impegnano a ridurre i costi della politica e a svolgere una campagna elettorale a basso costo:
Tutti i candidati mantovani, in prima persona, si impegnano a ridurre i costi della politica e a svolgere una campagna elettorale a basso costo:
1)SPESE ELETTORALI:
i candidati regionali lombardi si impegnano ad avere un unico mandatario per tutta la Regione Lombardia limitando il budget regionale ad un massimo di 38.000 euro, limite sotto il quale si conta di rimanere ampiamente.
Per realizzare questo obiettivo a basso costo, si utilizzeranno tutti quegli strumenti oggi a disposizione tramite la rete.
2) RIMBORSI ELETTORALI:
i candidati regionali lombardi si impegnano ad avere un unico mandatario per tutta la Regione Lombardia limitando il budget regionale ad un massimo di 38.000 euro, limite sotto il quale si conta di rimanere ampiamente.
Per realizzare questo obiettivo a basso costo, si utilizzeranno tutti quegli strumenti oggi a disposizione tramite la rete.
2) RIMBORSI ELETTORALI:
il Movimento 5 Stelle Lombardia rifiuterà i rimborsi
elettorali. I cittadini italiani avevano già espresso posizione contraria
rispetto ai finanziamenti ai partiti, nel 1993, con un referendum. Accettare
ancora oggi i finanziamenti ai partiti significa cestinare ed ignorare il voto
degli italiani.
3) PRIVILEGI DELLA POLITICA:
tutti i portavoce eletti del M5S si ridurranno lo
stipendio a 5.000 euro lordi mensili. I candidati riproporranno il Progetto di
Legge di Iniziativa Popolare ZeroPrivilegi www.zeroprivilegi.org per obbligare
i politici ad affrontare con urgenza e senza indugi il problema dei loro
compensi e dei loro privilegi: vitalizi, diarie, indennità, emolumenti,
rimborsi spese.
I punti chiave della campagna
elettorale del M5S sono:
a) pulizia: non è possibile pensare di ottenere risultati nelle
istituzioni se non si fa pulizia totale dell’attuale classe politica, quindi:
niente operazioni chirurgiche ma asportazione totale.
b) solidarietà: nessuno deve rimanere escluso, voce ai più
poveri e a chi è in difficoltà: quindi reddito minimo garantito, niente
pignoramenti prima casa, sanità e scuola pubblica, etc.
c) sviluppo: particolare
attenzione alla ricerca e sostegno alla piccola e media impresa (irap,
detassazione investimenti, etc.).
I candidati
mantovani inoltre si propongono di comunicare 15 punti fondamentali del molto
più articolato e completo programma regionale lombardo:
1. I cittadini al centro
del potere decisionale, perché la democrazia non si esprime solo al momento del
voto:
- introduzione del
referendum propositivi senza quorum;
- rendere trasparenti
tutti gli interventi amministrativi e normativi, istituendo registri pubblici e
banche dati sempre consultabili da tutti i cittadini.
2. Niente privilegi. La
politica è passione non tornaconto personale:
- riduzione dello
stipendio di tutti i componenti del Consiglio Regionale, eliminazione dei loro
privilegi e rinuncia ai rimborsi elettorali da parte dei partiti.
3. Legalità Regione, lotta alle mafie in Lombardia:
- rendere pubblici tutti
gli atti amministrativi che precedono le gare di appalto, a partire dalla
selezione delle commissioni fino ai criteri di valutazione per la loro
assegnazione;
- istituire una Stazione
Unica Appaltante Regionale;
- istituire una banca
dati condivisa e aggiornata in tempo reale da tutti gli Enti preposti in cui
far confluire i Certificati antimafia e lo storico giuridico dei soggetti in
qualche modo correlati alle attività della Regione (appaltanti, fornitori,
consulenti etc);
- introdurre il registro
di tutte le gare pubbliche concluse, disponibili online sul sito della regione,
in cui siano consultabili tutti gli appalti e sub appalti assegnati;
- istituire l’obbligo
per la Regione Lombardia a costituirsi parte civile in tutti i processi di
mafia celebrati per crimini commessi sul proprio territorio;
- introdurre criteri di
meritocrazia nella valutazione dei dipendenti regionali con l’obiettivo di
eliminare consulenze esterne, clientelismo e influenze dei poteri forti.
4. Uguaglianza di diritti per tutti i cittadini :
- legge regionale per la
tutela dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere.
- modifica dello statuto
della Regione, per le equiparare tutti i cittadini, indipendentemente dalla
loro identità di genere.
- valutazione delle
diverse implicazioni per uomini e donne di ogni azione politica prevista,
compresa la legislazione e i programmi, in tutti i settori e livelli;
- promozione di campagne
di sensibilizzazione sui temi LGBT e di contrasto all’omotransfobia.
5. Una Regione sicura e accogliente:
- creazione di una
centrale operativa unica a livello regionale per la polizia locale lombarda;
- riportare il controllo
del territorio alla polizia locale che deve tornare a beneficiare di tutte le
tutele tipiche delle forze dell’ordine, prima fra tutte il reinserimento
dell’equo indennizzo per causa di servizio;
- formazione e
aggiornamento obbligatori per il personale di P.S., introducendo corsi di
intermediazione culturale, psicologia sociale e gestione dei conflitti.
6. Fuori i partiti dalla Sanità che deve essere pubblica e gestita dai medici:
- estromettere i partiti
dalla sanità e dalla gestione delle risorse destinate alla ricerca;
- superare
l’accostamento tra le parole azienda e sanitaria, ossimoro inaccettabile;
- internalizzare i
servizi sanitari.
7. Trasporti efficienti:
- potenziare le linee
ferroviarie pendolari con interventi prioritari sulle linee maggiormente
degradate;
- riqualificare e
potenziare l’offerta del servizio di trasporto pubblico.
- creare e potenziare i
percorsi ciclabili dentro e fuori le città, per arrivare a standard di mobilità
ciclabile comparabili ai migliori paesi europei (R.P.)
8. Acqua, un bene comune non privatizzabile:
- separazione della
gestione idrica da quella dei rifiuti ed energetica, per permettere la sua
ripubblicizzazione, nel rispetto della volontà degli italiani espressa mediante
referendum.
9. Salvaguardia del territorio e del verde:
- divieto assoluto di
edificabilità su terreni agricoli (R.P.)
- limitazione con ogni
mezzo del consumo di suolo e promozione del recupero delle aree dismesse,
attraverso introduzione del principio di “suolo bene comune”;
- salvaguardia e
valorizzazione del verde: aree agricole, urbane, demaniali, intercomunali;
- introduzione di
strumenti di consultazione popolare vincolanti per la realizzazione di tutte le
infrastrutture;
- no alla costruzione di
nuove autostrade: Broni-Mortara, Pedemontana, TEM, Bergamo-Treviglio,
Rho-Monza.
- abrogazione del
permesso di costruire in deroga;
- definizione di un
Piano per il Riassetto idrogeologico e sismico.
10. Energia da fonti rinnovabili e zero rifiuti:
- promuovere la
riconversione energetica di edifici pubblici e privati;
- progettare il piano
energetico regionale che valorizzi la ricerca sulle fonti rinnovabili e la
gestione intelligente dell’energia (Es. Smart grid, Transition Town),
ristrutturando la obsoleta rete distributiva energetica;
- introdurre la classe
energetica B quale standard minimo obbligatorio per edifici nuovi e/o in
ristrutturazione;
- realizzare la
strategia Rifiuti Zero. Creare Centri di riuso e recupero. Riciclare la materia
ad esempio attraverso Trattamento Meccanico Biologico (TMB);
- dismettere
gradualmente gli inceneritori incrementando il compostaggio domestico, la
riduzione degli imballaggi e l’uso di prodotti alla spina.
11. Amici degli animali, non i loro padroni:
- incentivare lo studio
di metodologie biomediche che possano andare a sostituirsi alla sperimentazione
sugli animali ed obbligo di adozione di quelle già disponibili convalidate
OCVAM e OCSE;
- supportare la
conversione degli allevamenti intensivi in allevamenti estensivi, biologici,
che privilegino la qualità della vita dell’animale;
- riproporre il
referendum contro la caccia su base regionale.
12. La priorità è il benessere dei cittadini e nessuno deve rimanere indietro:
- introdurre il Reddito
di Cittadinanza;
- supportare le PMI
favorendo l’accesso al credito, istituendo fondi di garanzia regionali, anche
con l’adozione di una moneta complementare, ed attraverso apposite casse di
compensazione dei debiti e crediti tra imprese, sul modello dello WIR svizzero;
- sostenere la filiera
Km 0, G.A.S., introduzione del criterio di prossimità geografica delle
produzioni agricole come discriminante;
- penalizzare sul fronte
fiscale le Aziende che producono danno sociale e ambientale;
- cancellare i privilegi
e le agevolazioni fiscali per le Fondazioni Ecclesiastiche.
13. Vivere in una Repubblica democratica fondata sul lavoro:
- integrare le misure
per l’occupazione nell’ottica più ampia che prevede l’introduzione del reddito
di cittadinanza e i conseguenti tagli alla PA volti alla creazione del fondo
deputato;
- riconoscere il valore
ed il ruolo del lavoro autonomo di seconda generazione (partite IVA, lavoratori
della conoscenza, free lance) attualmente tra i più penalizzati sul piano
fiscale e non protetti in caso di disoccupazione.
14. Incentivare l’agricoltura, i cibi sani e a Km zero:
- valorizzare le aziende
agricole a conduzione familiare, a produzione biologica, a km 0 e di quelle
nelle zone montuose e collinari;
- riconvertire
l’agricoltura da prodotto di massa a prodotto di qualità a filiera corta nel
rispetto della biodiversità e privilegiando l’utilizzo delle specie autoctone;
- sostenere il progetto
di legge presentato e mai discusso “Norme per il sostegno dei gruppi d’acquisto
solidale e popolare e per la promozione dei prodotti agroalimentari a
chilometro zero, da filiera corta e di qualità”;
- contrastare la
produzione e il consumo umano e animale degli OGM, aumentare i controlli su
fitofarmaci (pesticidi) e fertilizzanti;
- realizzare una rete di
percorsi ciclabili che colleghino cascine, aziende agricole e agriturismi per
favorire il cicloturismo e l’economia;
- vietare lo
sfruttamento del territorio agricolo per produzione biocarburanti e per
installazione fotovoltaico a terra, - --- vietare la modifica di destinazione
d’uso terreni agricoli con introduzione di nuovi vincoli;
- sostituire al
meccanismo dei contributi pubblici, il giusto riconoscimento ai produttori del valore
dei beni prodotti, incentivando processi di riconversione delle produzioni
convenzionali verso produzioni biologiche.
15. Migliorare la scuola pubblica, non quella privata:
- abolire la tassa
regionale per il diritto allo studio universitario, incentivare a livello
regionali la ricerca libera e indipendente, favorendo le associazioni di
ricerca senza scopo di lucro;
- cancellare i
finanziamenti alle scuole private/paritarie;
- introdurre nella
scuola dell’obbligo l’uso appropriato delle tecnologie informatiche di tipo
open source con relativa formazione;
- mettere in sicurezza e
riqualificare sul piano energetico le strutture scolastiche;
- spingere
l’introduzione nelle mense scolastiche di prodotti a Km0 e biologici.
- rivalutare la figura
dei docenti, spingendo verso forme di selezione che premino i più meritevoli,
come avviene nei sistemi scolastici più efficienti, in cui al ruolo di
educatori sono preposti i soggetti più preparati, a cui vengono riconosciuti
adeguati livelli retributivi.
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