L'Agcom ci riprova. L'Autorità Garante per le Comunicazioni, ha in bozza una delibera che consentirà di mettere un bel bavaglio al Web. Qual è il meccanismo messo in piedi?
Il titolare dei diritti di un contenuto audiovisivo (es: un video su youtube) riscontra una presunta violazione dei suoi diritti su un sito (portale, sito privato, banca dati, blog ecc...). Notifica la presunta violazione ai gestori (ossia gli Isp, Internet Service Provider) - solo a loro, non anche al presunto autore della violazione - i quali hanno 48 ore di tempo per rimuovere il contenuto se la notizia appare fondata. Nessun passaggio dal sistema giudiziario. Contraddittorio di soli 5 giorni.
Nel caso in cui gli Isp non si uniformino, il segnalante può rivolgersi all'Agcom, la quale comunica quanto in atto al gestore del sito o del servizio di hosting e mette in piedi un contraddittorio di massimo 5 giorni.
Se il breve contraddittorio poi non porta a un esito positivo, l'Autorità ha il potere di disporre la rimozione dei contenuti incriminati. Per i siti esteri, «in casi estremi e previo contraddittorio» (quali sono i casi estremi? quanto dura e in che forma avverrebbe il contraddittorio?), è prevista «l’inibizione del nome del sito web», prosegue l'allegato B della delibera, «analogamente a quanto già avviene per i casi di offerta, attraverso la rete telematica, di giochi, lotterie, scommesse o concorsi in assenza di autorizzazione, o ancora per i casi di pedopornografia».
riassumendo: in base ad una mera segnalazione ad un Isp, potrebbero scomparire in un soffio interi contenuti da qualsiasi sito, senza che utenti e gestori vengano previamente informati. Contraddittorio ridotto all'osso e senza alcuna garanzia.
Così è...SE VI PARE. --> qui i link per saperne di più e per firmare le petizioni correlate. http://www.lastampa.it/_web/CMSTP/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=2&ID_articolo=1218&ID_sezione&sezione
http://www.agoradigitale.org/nocensura
http://www.avaaz.org/it/it_internet_bavaglio
immagine da Google.
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