6 dicembre 2011

UN CONSIGLIO COMUNALE FARSA - 30 NOVEMBRE 2011



Mercoledi 30 Novembre, durante il Consiglio Comunale, è stata per la prima volta discussa e votata una proposta di delibera popolare presentata firmata da più di 300 viadanesi che chiedevano le casette dell'acqua in tempi certi e brevi.
La mozione è stata votata positivamente dalla maggioranza del consiglio  ma con riserve, cioè vincolando la fattibilità a un possibile finanziamento regionale (di cui non si sa ancora nulla) ed eliminando qualsiasi scadenza temporale.
L'iniziativa partiva da un presupposto molto semplice: in alcune zone del comune non arriva l'acquedotto e le falde sono ricche di arsenico.  Le "casette dell'acqua" avrebbero sicuramente offerto un servizio alternativo importante per la salute dei cittadini in attesa della messa in opera dei lavori relativi all'allaccio all'acquedotto.
E' emerso durante la discussione che nelle zone in cui non arriva l'acquedotto non è possibile fare la casetta dell'acqua, ma questo è errato in quanto basta dotare il distributore di un depuratore e il gioco è fatto. Due esempi possono essere la scuola e la panetteria di Bellaguarda.
La nostra proposta è stata portata in Consiglio Comunale come previsto dall'art. 38, titolo 4 dello Statuto del nostro comune, e lo stesso articolo prevedeva che il primo firmatario venisse convocato prima del Consiglio Comunale per esporre in modo esaustivo la propria richiesta e per dare la possibilità di fornire le spiegazioni necessarie.
Questo non è avvenuto e non si capisce perché invece per il “PAES” un dirigente dell’Agire, abbia potuto relazionare e rispondere alle domande del consiglio, mentre per la nostra mozione non è stato permesso il nostro intervento diretto per rispondere alle obiezioni.
Dato che il Comune aveva già una volta deliberato a favore delle casette dell'acqua nel Settembre 2010 (delibera N°54) ci aspettavamo di conoscere questa volta con chiarezza i tempi della realizzazione del progetto.  La risposta è stata che i tempi non sono quantificabili in quanto bisogna fare domanda per accedere ai fondi regionali ed attendere l'esito prima di poter cominciare i lavori.
 Per noi la volontà di realizzare un progetto che riguarda la salute pubblica non può essere messa in relazione con l'arrivo di fondi esterni,  si possono studiare piani alternativi. 
Non è stata mostrata alcuna volontà politica di farsi carico del gravissimo problema dell’arsenico delle frazioni nord, nessuno ne ha dato particolare rilevanza tranne  la consigliera dell’opposizione Simonetta Gialdi la quale ha difeso la mozione senza timore, enfatizzando il valore civico della mozione popolare.
Tra l'altro in questi giorni il Comune sta distribuendo volantini informativi in cui si chiede ad alcuni cittadini di provvedere all'allacciamento all'acquedotto a causa dei rischi dell'arsenico nelle falde acquifere: questo dimostra, primo che le case dell'acqua sono urgenti e importanti e secondo l'incongruenza da parte dell'amministrazione sul tema , che informa i cittadini sui rischi dell'arsenico ma non approva con urgenza le case dell'acqua. Non c’è stato nessun reale interesse a portare avanti il progetto, anche indipendentemente dal finanziamento regionale
Abbiamo inoltre garantito la nostra disponibilità a sostenere il Comune provvedendo a recuperare parte dei fondi necessari tramite la creazione di spazi pubblicitari sulle casette o proponendo iniziative di aggregazione atte alla raccolta fondi: anche questo segno di piena collaborazione è stato ignorato.
E' apparsa chiara una notevole incompetenza sul tema da parte dei consiglieri sia di maggioranza che di opposizione con obiezioni banali e inconsistenti, interventi finalizzati alla contrapposizione politica, indifferenza e silenzio incomprensibile soprattutto da parte dei consiglieri giovani e dal sindaco.
Inoltre siamo sorpresi che proprio la consigliera con delega alle frazioni nord non abbia mostrato alcuna urgenza per il problema dell’arsenico delle “sue” frazioni, ma anzi abbia emendato la nostra mozione per fredda logica amministrativa.
La nostra posizione resta quindi la stessa: raccoglieremo altri dati tecnici ed economici per la realizzazione delle casette dell’acqua, contatteremo l’azienda di distribuzione del nostro comune e inizieremo una raccolta fondi.
Ribadiamo con forza che i problemi relativi all’ambiente, soprattutto se concretamente risolvibili, debbano essere affrontati e risolti in tempi brevi.
Contatteremo i consiglieri regionali Pavesi e Bottari per chiedere un incontro per esporre le nostre ragioni.
Seguiremo ancora con più attenzione le future delibere del Consiglio e dell'Amministrazione , per verificare che priorità la Giunta attribuisca alle proprie scelte, in quanto  sembra che i soldi ci siano solo per progetti di loro gradimento.
Vi proponiamo il filmato della discussione consiliare con l'aggiunta di nostre risposte alle obiezioni espresse da alcuni consiglieri o dalla Giunta.



1° Parte - inizio primo atto

2° Parte- fine primo atto

3° parte - inizio secondo atto

 4° parte - fine Opera




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