fonte:agoràfoxitalia
Referendum contro la Casta, tra indifferenza e scarsa informazione
La crisi incombe e il Governo chiede agli italiani di stringere la cinghia. I cittadini perdono posti di lavoro, si riducono i consumi e di conseguenza le entrate dello Stato, che per sopperire, istituisce nuove tasse, piena recessione dunque. In questo quadro catastrofico l’unica a non fare sacrifici è la classe politica che gode ancora di ampie indennità e privilegi di ogni genere nonostante stipendi, che confrontati a quelli di parlamentari di altri paesi, restano tra i più alti d’Europa. “La sovranità appartiene al popolo”, si legge nell’art 1 della Costituzione italiana, ed è dal popolo che devono partire iniziative rivolte al cambiamento del paese, in un periodo in cui l’immobilismo diviene, necessariamente, una colpa. Ecco allora comparire sul web voci di una richiesta di referendum per abrogare indennizzi ai parlamentari, giornali e tv tacciono, informarsi è difficile. Come spesso succede in Italia, cattivo coordinamento e scarsa informazione creano il caos, sono pochi i siti che spiegano in modo chiaro di cosa si tratta e quali siano le modalità per aderire.
Facendo bene attenzione si capisce che non esiste una sola richiesta di referendum ma ben due. Entrambe riguardano la legge 1261 del 1965; una, proposta da Unione Popolare, riguardante solo l’abolizione dell’art 2, come spiegato sul sito, per evitare di incorrere in un possibile giudizio di incostituzionalità, l’altra proveniente dal Comitato del sole, più ampia e riguardante più punti della legge in questione.
A proposito è intervenuto il presidente del Comitato del sole Marco Savari: "Il nostro, del Comitato del sole, chiede l’abrogazione di: 1. Spese di segreteria e rappresentanza. 2. Diaria (Rimborso spese soggiorno a Roma). 3. Cumuli d'indennità per partecipazione a commissioni giudicatrici di concorso, missioni, commissioni di studio e commissioni d'inchiesta. 4. In aspettativa: - Aumenti periodi di stipendio - Avanzamento di carriera - Trattamento di quiescenza - Trattamento di previdenza - Assistenza sanitaria - Assicurazione previdenziale. 5. Indennità mensile esente da ogni tributo. 6. Indennità mensile non sequestrabile o pignorabile L’abrogazione di tutte queste cose, produce una riduzione dello stipendio parlamentare che si aggira sui 12mila euro, con un risparmio per i cittadini di 136 milioni di euro all’anno, soldi che potrebbero essere destinati dallo Stato a chi in Italia in questo momento ha più bisogno".
E’ possibile firmare a favore dei due referendum presso diverse sedi dei Comuni italiani e in punti di raccolta organizzati appositamente. Sui rispettivi siti dei movimenti sono disponibili tutti i luoghi e le modalità, in oltre, per chi fosse interessato, è possibile contribuire alla raccolta firme.
Molte sono le critiche mosse rispetto alla reale possibilità di cambiamento anche in caso di un'eventuale riuscita dell'iniziativa referendaria. Sicuramente non sarà questo che risolleverà l'Italia, ma la partecipazione, fosse anche solo attraverso la ricerca di informazione sulle iniziative, resta un obbligo morale, soprattutto in tempo di crisi.
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