Questa la nostra risposta.
Gentile sig. Sindaco,
Gentile sig. Sindaco,
La ringraziamo per l’attenzione che ha voluto dedicare alla questione della Biblioteca Comunale e alle riflessioni poste in essere nei nostri comunicati.
Troviamo però la sua replica altamente insoddisfacente; prenda quindi questa risposta come invito a una controriflessione.
Ci creda. Lei parla di prese di posizione di fronte al “nuovo”. Purtroppo i tagli alla cultura non hanno alcunché di nuovo, anzi: accumulano in sé tutti i retaggi di scelte che la comunità, viadanese o meno, paga. Se si trattasse di tagli sic et simpliciter, come lei dice, pagherebbero tutti i settori indistintamente. Se la memoria non ci inganna, invece, pare che gli svantaggi – non solo a causa dell’attuale amministrazione, ma purtroppo sempre a carico della cittadinanza – stiano andando in una sola direzione. I problemi legati alla Biblioteca si vanno ad aggiungere alla chiusura della Ludoteca, alle problematiche sugli asili, alla svalutazione del cinema di San Matteo, alla perdita dello spazio Arena, alla squalificazione del rugby. Come detto non ascriviamo all’amministrazione tutto questo, ma ci aspettiamo una netta presa di posizione contro questi accadimenti e non, affatto, una ulteriore decisione che gravi contro cultura e tessuto sociale. Lei chiede “maggior dedizione” ai nostri collaboratori. Nella frequentazione della Biblioteca – e come lei stesso avrà potuto appurare, dai dati in vostro possesso e frequentandone le strutture – Le assicuro che una maggior dedizione da parte del personale bibliotecario ci risulta francamente impossibile. Il direttore e le due impiegate portano avanti ogni processo per sei giorni alla settimana spesso in condizioni svantaggiate – ricordiamo che, sempre in nome del risparmio, in Biblioteca non esiste un impianto di condizionamento attivo – ed effondendo sforzi per garantire servizi tutt’altro che gratuiti. La formazione e il supporto ai bambini della comunità, l’uso delle postazioni Internet, l’accesso ai fondi speciali, la gestione del prestito interbibliotecario, l’assistenza al lettore, le nuove sale d’accesso alla lettura informatizzata: tutto questo non sarebbe possibile senza un continuo supporto di quel personale che volete decurtare portando da quattro persone, fino a qualche anno fa, poi a tre ora, poi a due da settembre.
Due persone significa, di fatto, la morte della Biblioteca Comunale e dei servizi a essa collegati.
Se l’Ecomuseo, come Lei ritiene, è “obiettivo strategico e prioritario della Giunta”, nulla impedisce alla Giunta stessa di assegnare una persona all’Ecomuseo a tempo pieno mantenendo la situazione attuale in Biblioteca. Oppure dobbiamo interpretare la sua frase come un’indicazione che, di fatto, la Biblioteca nonostante l’utenza acquisita non è un obiettivo strategico e prioritario della Giunta. E qui, mi rincresce dirlo, stanno i nostri sospetti.
Tantopiù che per la “promozione, le conoscenze, lo sviluppo della cultura e delle attività commerciali”, come Lei scrive, l’utilizzo di una persona che vada a dividersi tra funzioni tanto distinte tra loro quali Ecomuseo, URP e biblioteca di San Matteo ci pare denunci tutt’altro che una condizione di priorità e strategia. Le tecniche pubblicitarie innovative e il web-marketing, gentile sig. Sindaco, sono strumenti che richiedono tutt’altro che una breve formazione. Richiedono personale preparato e con una cultura in materia adeguata per evitare un’inutile spesa. E la bibliotecaria che vorreste dedicare al web-marketing è preparata, formata e attiva per svolgere le sue mansioni di bibliotecaria, non per applicarsi a web-marketing e tecniche pubblicitarie innovative.
Lei ci scrive: “Sono convinto che per quanto attiene ai servizi bibliotecari non dovrebbero crearsi problemi; la biblioteca è dotata di un organico sufficiente, integrato altresì da volontari, e sono sicuro che il suo personale potrà supplire utilmente il trasferimento dell’aliquota destinata a S. Matteo”. Noi rispondiamo che la persona in questione non è un’aliquota: è una persona attiva e paziente nel suo lavoro. E i volontari, per quanto bravi, soffrono una condizione che – loro e noi malgrado – è di sicuro svantaggio. Essi richiedono cioè formazione, perché vanno sostituiti anno per anno. Ciò significa che i volontari ogni anno vanno formati – e quindi il personale che rimarrà, ossia il direttore Aliani e la bibliotecaria Saccani Vezzani, dovrà dividersi tra i servizi all’utenza e la loro formazione per qualche mese -; poi vanno seguiti, tenendo conto che non hanno né possono avere le competenze né l’esperienza di una bibliotecaria (mi perdoni la metafora calcistica, ma dieci giocatori volenterosi delle giovanili non fanno un Messi); poi vanno salutati, e l’intero processo ripetuto.
Senza contare, in questo, le ricadute sull'occupazione: contare sempre sui volontari in sostituzione di personale preparato e formato non potrà che inserirli nel mondo del lavoro in età più matura, senza che questo giovi a loro né al "sistema cultura" viadanese.
Tutto a scapito dell’utenza e di chi rimarrà.
A breve appoggeremo la nostra richiesta con una raccolta firme, senza bandiere ma con l'unico intento di sorreggere questo servizio.
Grazie per l’attenzione e cordiali saluti
Rete Civica “Giù le mani dalla Biblio!”
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