Il candidato sindaco del Movimento 5 Stelle Alessandro Teveri torna a parlare del Programma dei Cittadini. «La famiglia è un’istituzione di cui spesso si parla nei programmi politici, ma che nella realtà dei fatti viene spesso dimenticata. Noi, in linea con l’impostazione generale che abbiamo dato alla nostra campagna elettorale, non facciamo promesse demagogiche ed irrealizzabili, ma abbiamo proposto una serie di interventi sostenibili. Un primo passo è sicuramente la costituzione di una Consulta delle famiglie, sulla base di quanto già avviene in altri comuni, per un confronto continuo e diretto con l’amministrazione. Lavoreremo anche per l’istituzione di uno sportello di mediazione famigliare, oltre che per un miglioramento del servizio del consultorio, soprattutto per quanto riguarda gli orari di accesso al servizio.»
Un approfondimento anche sul tema scuola. «Scuola e famiglia sono strettamente legate e l’attenzione verso l’una integra quello verso l’altra. È necessario gestire il problema di disponibilità di posti nelle scuole dell’infanzia. Una delle nostre proposte è quella del supporto alla nascita di agrinido, realtà già esistenti anche nella provincia di Cremona e che coniugano l’attività didattica al contatto con la natura. Ma abbiamo proposto anche l’idea di micronidi, gestiti da madri casalinghe come avviene nel progetto Tagesmutter.
Sempre per la scuola Teveri conferma la disponibilità degli eventuali consiglieri a rinunciare al gettone di presenza, misura che unita al taglio del 5% almeno dello stipendio del sindaco può portare nelle casse comunali un fondo fino a 7000€( circa 35.000 in una legislatura) da destinare alle piccole manutenzioni scolastica. A ciò sono da aggiungere gli eventuali guadagni reperibili con il progetto Dea Minerva, che consiste nella raccolta differenziata di plastica a livello scolastico, con vendita del materiale ad aziende utilizzatrici e destinazione dei soldi direttamente alle scuole. Nel Comune di Savignano sul Panaro le scuole sono riuscite ad ottenere in un anno fino a 10000 di ricavato dalla raccolta differenziate. "Un segnale politico, un esempio di come fare qualcosa, poco o tanto, sia possibile al di là dei soliti proclami propagandistici".
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