La sforbiciata alla busta-paga equivale all'aumento percepito nel 2012. Quindi da dicembre ad oggi non è cambiato nulla
È bastato annunciarlo per far credere che fosse vero: “finalmente anche i politici si tagliano lo stipendio”. Si tratta di 1.300 euro lordi, circa 700 netti al mese. Una magra consolazione per tutti i cittadini che sono chiamati a fare sacrifici, di fronte ad una “casta” che difende l’indifendibile. Una consolazione ancora più magra quando si viene a scoprire che il taglio è un vero e proprio bluff.
Via i vitalizi, più soldi ai parlamentari. Torniamo per un attimo a dicembre: vi ricordate tutta la polemica per l’eliminazione dei vitalizi e sul passaggio dal sistema retributivo e a quello contributivo per i parlamentari? Bene, quella riforma ha da una parte eliminato i privilegi di cui godevano deputati e senatori riguardo al periodo successivo all’incarico parlamentare (riducendo, tra le altre cose la pensione di quasi la metà del valore attuale), ma ha permesso l’emersione di una quota di reddito precedentemente impiegata per il versamento del contributo per il vitalizio. In pratica, i nostri eletti si sarebbero ritrovati con 700 euro in più in busta-paga.
Cambiare tutto per non cambiare niente. Così, per evitare che la notizia dell’aumento dello stipendio venisse alla luce (ma su Facebook è già spuntata la pagina del Movimento Anticasta Italiano), i parlamentari hanno provveduto ad eliminare l’aumento appena percepito. “Si tratta di decisioni definitive e ad effetto immediato”, ha spiegato il vicepresidente Rocco Buttiglione al termine della riunione di ieri a Montecitorio. Il taglio varrà per tutti i deputati, mentre si dovrà aggiungere un ulteriore taglio del 10% per quei deputati che svolgono un ruolo ulteriore, come i presidenti di commissione. Insomma, da dicembre ad oggi, deputati e senatori si ritroveranno con lo stesso stipendio. Cambia solo un aspetto: il rimborso per le spese destinate ai collaboratori parlamentari sarà per metà forfettario (ora lo è al 100%) e per l’altra metà dovrà documentato o con l’assunzione del collaboratore o con la documentazione delle spese sostenute. I soldi risparmiati? Secondo il questore del Pdl, Antonio Mazzocchi, questi 1.300 euro che verranno tagliati saranno accantonati in un fondo a tutela di eventuali ricorsi da parte dei deputati. Dov’è quindi il risparmio per le casse dello Stato?
Fare bella figura, gratis. “Se la notizia degli stipendi aumentati fosse uscita, li avrebbero linciati”, spiega Franco Bechis, vice direttore di Libero, sul suo blog. “Così hanno deciso non di tagliarsi lo stipendio, ma di rinunciare a quell’aumento. Provando a fare bella figura”. Gratis
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