3 maggio 2012

SE GRILLO PARLA DI MAFIA E FIORELLO SI IMPROVVISA IMPASTATO


dal blog cadoinpiedi.it

SE GRILLO PARLA DI MAFIA E FIORELLO SI IMPROVVISA IMPASTATO

di Biagio Simonetta - 3 maggio 2012

Le reazioni alle parole di Beppe a Palermo e l'innata vena di legalità scoppiata d'improvviso nei partiti


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Nei giorni scorsi Beppe Grillo ha usato un paradosso forte, e anche un po' infelice, per raccontare il dramma di migliaia di italiani strangolati da Equitalia. Lo ha fatto a Palermo e lo ha fatto tirando in ballo la mafia, argomento a volte tabù, a volte abusato (dipende dalle circostanze). Quello che è successo dopo lo abbiamo letto su tutti i giornali. Grillo è diventato un amico della mafia. Addosso a lui sono piovute critiche di ogni genere. Da destra a sinistra. Persino Fiorello ha puntato il dito contro la "cazzata" del comico genovese. I partiti e i loro giornali si sono riscoperti anti-mafiosi. Purezza e legalità sono riesplosi, quasi per incanto, in certe redazioni e in molte sedi di partito. Tutto in un giorno, tutto in poche ore.

Beppe Grillo ha un blog dal 2004. In otto anni di presenza on line, il suo sito (fra i più cliccati al mondo) ha dato spazio a vicende taciute dai grandi giornali. Ha presentato libri scomodi che raccontano le mafie da ogni angolo, come - per fare qualche esempio - Il Patto (ed. Chiarelettere) di Nicola BiondoLe Mani sulla città (ed. Chiarelettere) di Barbacetto e MilosaMetastasi (ed Chiarelettere) di Gianluigi Nuzzi, e recentemente anche il mio Faide - L'impero della 'ndrangheta (ed. Cairo).

Il Grillo amico della mafia dava spazio a tutto ciò mentre i grandi giornali promuovevano l'ultimo ricettario. Ovviamente senza che nessuno si indignasse. Oggi, però, la frase di Grillo a Palermo conta molto di più di unMangano qualsiasi, di un Dell'Utri senatore o di un Penati.

Il Movimento 5 Stelle, di cui Grillo è megafono e ideatore, non ha condannati per associazione mafiosa tra le sue fila. Non può averne per statuto. E' così anche nei partiti? E' così anche nel Pdl di Angelino Alfano - quello che ha scritto "La mafia uccide d'estate" (e d'inverno dov'é?) - o nell'Udc di Cuffaro e Casini? O nel Pd di Bersani e Penati?
Fra le valanghe di polemiche piovute su Grillo, però, ce n'è una che merita particolare attenzione. E' quella di Rosario Fiorello, showman, imitatore, conduttore radiofonico, comico e cantante italiano.
«Mi sa che Grillo ne sa poco di mafia. Che si vada a vedere un po' tutti i pilastri delle autostrade in Sicilia.... Grillo te posso di' 'na cosa? Ma vattela a piglia 'nder pizzo». Ciò che dice Fiorello è sorprendente. Parla damafiologo consumato, da siciliano duro e puro. Un Impastato mancato, insomma. Eppure non ricordo (ma magari è solo colpa mia) alcuna presa di posizione pubblica di Rosario Fiorello contro la Mafia. Ne ha parlato in qualche sua trasmissione? Magari quando lavorava a Mediaset, per l'azienda della famiglia Berlusconi, quella con lo stalliere eroe. Ma la parte più interessante è questa: «Che si vada a vedere un po' tutti i pilastri delle autostrade in Sicilia...». Caro Fiorello, cosa intendi dire? Cosa si nasconde, che tu sappia, nei pilastri delle autostrade siciliane? Raccontamelo. Magari lo denuncio io, se tu non ne hai il coraggio.

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