21 marzo 2012

Perchè c'è omertà sull'inquinamento a Viadana?

Alcuni genitori hanno scritto una lettera aperta alle istituzioni locali.
Siamo felici che finalmente i cittadini si mobilitano in prima persona e chiedano spiegazioni. Oggi andremo ad un incontro con l'assessore all'Ambiente della Provincia di Mantova per discutere anche di questo specifico caso.
Aggiorneremo i cittadini dell'esito dell'incontro.
Lettera aperta ai nostri rappresentanti istituzionali

    Da anni è nota  la pessima situazione della qualità dell'aria principalmente a Mantova con superi del livello  delle micropolveri in tutte le centraline sparse nella città per diversi giorni con percentuali altissime, oggi la situazione è veramente drammatica in quanto si è già  oltrepassato il limite annuo di 35 giorni di supero oltre la soglia  dei 50 μg/m3 con punte di oltre 100 μg/m3 e sono sorte diverse  manifestazioni di protesta anche di autorevoli e competenti medici, pediatri, epidemiologi, anatomopatologi sulla stampa locale.   

    Ciò che appare più evidente è l'apparente manifesta impreparazione e determinazione dei responsabili di tale criticità, amministratori e organi di controllo e di prevenzione,  nominati  per tutelare la salute  dei cittadini,  in particolare delle fasce più deboli e indifese della popolazione: bambini e anziani, donne incinte.   
    Noi dell'area viadanese siamo passati un po' in secondo piano;
da decine di anni cerchiamo di impegnarci per tutelare la nostra situazione ambientale, non siamo ancora stanchi e arresi e dedichiamo tempo e risorse per cercare di difendere a tutti i costi il nostro territorio e la nostra salute.  Viviamo in un raggio di pochi chilometri fra due poli industriali ad alto impatto sull'ambiente  per cui  continuiamo senza stancarci di chiedere seri controlli e adeguata prevenzione.     Movimenti e associazioni locali hanno già protestato con ARPA perchè due centraline, posizionate  in luoghi non significativi per la rilevazione degli inquinanti, anziché soppresse,  fossero invece rimesse in aree strategiche quali Viale kennedy, a S. Matteo, a Casaletto o a Banzuolo sulla strada provinciale, per verificare proprio la concentrazione di micro e nano polveri,  black carbon e altre sostanze chimiche. Da diverse settimane, se nel resto della provincia si possono osservare  dati certi di sostanze inquinanti monitorati da ARPA e resi pubblici sugli organi di informazione, a Viadana non è possibile vista la difficoltà di conoscere in maniera completa ed esaustiva  cosa respiriamo. Ci  rivolgiamo ai responsabili e agli amministratori per far valere le nostre posizioni ma le risposte quando arriveranno? Sono mesi che sollecitiamo tramite gruppi di locali di cittadini la divulgazione dei dati della “fase due”  dell'indagine ambientale/epidemiologica sui bambini, resasi necessaria visti i risultati non del tutto tranquillizzanti  della prima parte che ha dimostrato un  aumento significativo di certe patologie nell'infanzia che vive nelle vicinanze di questi poli industriali, ma anche per questo stiamo aspettando da mesi.
    Siamo in attesa da circa un anno di conoscere i dati del monitoraggio in continuo degli impianti che emettono scarichi in atmosfera sul nostro territorio ben evidenti all'orizzonte, ma anche questo  viene negato, come ci è impossibilitato sapere che fine ha fatto la scoperta delle uova contenenti diossine e PCB, riscontrati nei nostri pollai rurali dal servizio veterinario dell'ASL  nonostante fosse necessario un monitoraggio più completo ed esteso per capire l'entità del fenomeno. 
    Auspichiamo si voglia arrivare alla trasparenza dell'informazione sulla reale situazione viadanese per evitare allarmismi, ma per capire le responsabilità e individuare le conseguenti azioni  da intraprendere.  E' chiaro che dopo aver provato scientificamente che i nostri figli stanno pagando un prezzo  caro sulla loro salute, il nostro destino va assolutamente cambiato. Non è solo una questione ecologica, ma di democrazia, di coscienza civile, di rispetto di diritti umani e sociali sanciti da una costituzione e dal diritto internazionale. Riteniamo che sia ora di unire le forze a livello provinciale per dare una svolta a questa situazione estremamente preoccupante. Vi sono scelte personali, buone pratiche quotidiane che noi cittadini dobbiamo abituarci  a compiere ma chiediamo soprattutto che sindaci, amministratori Provinciali, e Regionali, ARPA, ASL svolgano i loro compiti con responsabilità per una urgente soluzione del problema.

Un gruppo di genitori
(firme)

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