27 aprile 2012

Rutelli e la rivelazione su Beppe, uno spettacolo penoso

fonte: express-news.it

Rutelli e la rivelazione su Beppe, uno spettacolo penoso

lusi rutelli 500x375 Rutelli e la rivelazione su Beppe, uno spettacolo penoso
Ieri sera a Piazza pulita su LA7 abbiamo assistito ad uno spettacolo penoso, per noi spettatori, quello della “rivelazione” da parte di Rutelli della sentenza definitiva che non permette a Beppe Grillo di presentarsi in Parlamento, come dire anche il più pulito c’ha la rogna.  Nessuno ha spiegato niente in merito al fatto, per tanto si è volutamente lasciato incompleto il racconto, lasciando capire al pubblico, che Grillo è un pregiudicato e quindi sporco come tutti gli altri politici da lui criticati.
Ebbene Rutelli si arrampica sugli specchi solo per non parlare dei veri reati commessi dal suo tesosoriere Lusi, 23.000.000 milioni di Euro gestiti dice lui “a sua insaputa”, ma per favore a chi lo vuoi raccontare?
Crediamo sia il caso chiarire, per chi se lo fosse dimenticato, che Grillo è si stato condannato, ma per un reato che nulla a che vedere con le truffe a cui sono soliti i politici italiani.
Nel 1988 la Corte suprema di cassazione condannò Grillo definitivamente per omicidio colposo plurimo a un anno e tre mesi di carcere, poiché giudicato responsabile della morte di due coniugi genovesi, Renzo Giberti (45 anni) e Rossana Guastapelle (33 anni), e del loro bambino Francesco di 8 anni, a seguito di un incidente stradale nei pressi di Limone Piemonte da lui causato il 7 dicembre 1981. Il fuoristrada di Grillo scivolò su una lastra di ghiaccio in una strada sterrata di montagna e finì in un burrone: morirono tutti i passeggeri del mezzo tranne lui, che riuscì a salvarsi saltando fuori dall’abitacolo. Premesso che si tratta di un incidente d’auto che potrebbe capitare a tutti, e se anche la legge lo ha condannato si è trattato di un fatto dovuto, ma che non pregiudica l’onesta della persona. In ogni caso lo stesso Grillo ha pubblicamente dichiarato il suo status giuridico di pregiudicato, nonché precisato in più occasioni che mai si candiderà alle elezioni politiche.
Rutelli crede di salvarsi con questi attacchi di basso profilo, degni del peggiore dei lestofanti, degni di un vigliacco che non ha altri argomenti a cui attaccarsi.
Ci auguriamo che la magistratura vada a fondo nella vicenda che lo vede a suo dire parte lesa, sullo sperpero dei soldi pubblici da parte della Margherita, come detto dalla giornalista Concita De Gregorio, infatti, non sembra credibile che un tesoriere smuova tutti quei capitali all’insaputa del segretario del partito. Inoltre l’assist lanciato da Alemanno, attuale Sindaco di Roma famoso per essere stato ai suoi tempi un picchiatore fascista, a Rutelli, circa il fatto che allora anche Bersani non poteva non sapere quello che combinava Penati, non fa altro che confermare che i politici sono tutti in egual misura coinvolti in ruberie varie e nulla toglie all’onestà di Grillo nonostante la sentenza definitiva.
Insomma si vuole omologare Grillo alle nefandezze di tutti i politici e fare di tutta un erba un fascio, ma il reato di cui è imputato Grillo non è stato certamente voluto è stato solo un incidente, nulla a che vedere con la melma che appartiene solo a questi loschi personaggi senza futuro, che alle prossime elezioni politiche saranno spazzati via dalla volontà popolare.
Gli italiani sono stufi di ascoltare queste stronzate.

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